A review by elena_1902
The Hollow Heart by Marie Rutkoski

2.0

Una noia mortale, uno spreco di tante occasioni, tutto ciò che si poteva allungare è stato allungato senza dare concrete informazioni o sviluppi dei personaggi: così è come riassumerei questo sequel.



Dopo The Midnight Lie, che ugualmente non li aveva fatta impazzire ma almeno aveva elementi che mi erano piaciuti, ero preparata con basse aspettative a The Hollow Heart visto quanto se ne parlava abbastanza male. E ha senso, perché questo libro risolve poco e nulla e lo fa solo nell’ultimo 10-20% di pagine, lasciando tutto il resto in digressioni evitabili e, di nuovo, nessun chiarimento sul world building, che ancora soffre di vaghezza, soprattutto per quello che riguarda la mitologia e, ora che c’è il punto di vista della co-protagonista e il ritorno nel suo paese, anche quello che riguarda il territorio e l’assetto sociale.



La quantità di frasi e concetti ripetuti è allucinante. Mi chiedo dove fosse l’editor perché non è possibile che sia nei pensieri di Sid sia in quelli di Nirrim si dicano sempre le stesse cose: la prima soffre la lontananza da Nirrim e pensa che non la ricambi, d ripete i loro ultimi momenti prima di salutarsi come un disco rotto; la seconda allo stesso modo afferma il suo cambiamento dopo che la divinità le ha preso il cuore, rendendola insensibile e dedita alla vendetta, ed è un continuo con la frase “non sono quella di prima”. Beh sì, ci eravamo arrivati, ecco
Parte già male con queste ripetizioni fino almeno al 30% del libro, quando bastava un sommario veloce essendo il capitolo finale di una serie composta da solo due volumi. Qualcuno rassicuri l’autrice che non ci dimentichiamo le cose appena successe con cui si riapre inevitabilmente il sequel, non c’è bisogno del ripassino