A review by cwrong
Come Dio Comanda: Romanzo by Niccolò Ammaniti

3.0

Sono strade di provincia spazzate di tanto in tanto dai fari di un'automobile: le esistenze vuote di perfetti perdenti e le piccole storie di ragazzini che giocano a fare i grandi. Cristiano, per sua natura fragile e sognatore, è l'unica luce nella vita buia di Rino Zena. Tra alcool, violenza, televendite, tra degrado e follia, i protagonisti di "Come Dio Comanda" sono ad ogni modo soli e svuotati, nella loro convivenza forzata e strenuante. Il romanzo corre veloce, procede per immagini e non si risparmia nulla; non ci sono parole di pietà. E' piuttosto un incastro crudele, un destino che non obbedisce alle regole che la buona coscienza vorrebbe affidargli. E' nell'indifferenza più totale, come una madre con i tappi nelle orecchie, che Ammaniti costruisce la sua storia: fino a due pagine dalla conclusione ci troviamo, senza riparo, sotto un cielo minaccioso e carico di pioggia - proprio come quello della notte che inghiotte i protagonisti.
Sappiamo con assoluta certezza dove andrà a finire, perché c'è un Dio pallido e collerico che tira le fila della trama, portandoci là dove è più buio e le speranze si assottigliano. C'è solo il tempo per il grido di un ragazzino, che innocente ed in balìa degli eventi, è il simbolo di una sconfitta già sancita.
Questa di Ammaniti è letteratura d'azione, debitrice di un certo cinema americano, con i ritmi serrati e i dialoghi affilati; una corsa in motocicletta in cui i lampioni si susseguono tutti uguali e sembra sempre di ritornare al punto di partenza.
E' una meravigliosa tragedia, in cui i goffi personaggi che la popolano si muovono, si gonfiano fino a scoppiare, s'illudono di aver rotto la staticità carica di attesa che precede i temporali estivi.
Credono d'essersi spostati, di aver trovato la luce, un riscatto: non ci si muove più d'un metro, proprio come Dio comanda.
Anche se laggiù la voce di Dio neanche ci arriva.