A review by _ottavia_
Come una bestia feroce by Stefano Bortolussi, Niccolò Ammaniti, Edward Bunker, James Ellroy

3.0

"Si limiti a chiedermi di non commettere crimini, non pretenda che io viva secondo i suoi criteri morali. Se è la società che lo richiede, allora la società non avrebbe dovuto assegnarmi a decine di famiglie diverse e rinchiudermi nei riformatori, finendo per rovinarmi. E questi otto anni: cazzo, dopo un'esperienza del genere nessuno sarebbe più normale. Cerchi di capire la mia situazione. Nono conosco nessuno se non ex detenuti, malviventi e prostitute. Non riesco nemmeno a sentirmi a mio agio in compagnia della gente regolare."

Non sono arrivata a questo libro da sola, sebbene lo conoscessi già da molto, grazie a mio padre. L'ho letto principalmente perchè uno dei miei registi preferiti, Michael Mann, spiegando la genesi del suo film Heat in un'intervista si è messo a parlare di Bunker e ha definito questo particolare libro come il più grande romanzo americano sul crimine che sia stato scritto. So che a parte Mann, il romanzo in questione ha altri popolari estimatori (Tarantino tra gli altri) e questo gli dona forse una fama di romanzo imprescindibile.
Ora, i meriti di questo libro sono tanti, primo fra tutti di ritrarre fedelmente e umanamente quelli che da molti sono considerati, coscentemente o no, essere umani di serie B, gli ex galeotti, che in noi comuni mortali suscitano un misto di paura e ribrezzo, per quanto sepolti sotto strati di buone intenzioni. Io di ex galeotti ne ho conosciuti, e ho provato, almeno inizialmente, le stesse sensazioni. E in questo libro ho ritrovato loro, la mentalità e i comportamenti, la rabbia verso una società che li ha plasmati per quello che sono e allo stesso tempo il desiderio di appartenervi.
Detto questo però, non l'ho trovata una storia così fondamentale, un po' per mancanza di eleganza nello stile (che immagino fosse voluto), un po' per un generale mio disinteresse nelle vicende narrate.