A review by jess_theinkspell
El Diablo by M. Robinson

1.0

Una enorme stanza completamente vuota bianca è la rappresentazione di ciò che questo libro mi ha lasciato. Un libro che copre quarant'anni e in cui non succede niente. Non è né un dark, né un romance, né tanto meno un dark romance. Potrebbe essere la biografia di un personaggio, ma di certo non lo si può chiamare romanzo.

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Parliamone. O forse sarebbe meglio di no. Non lo so.
Non ho idea di come parlarvi di questo libro senza raccontarvi cose della trama stessa. Senza svelarvi cose che magari non volete sapere perché avete comunque intenzione di leggerlo.
Vedrò di mettere degli spoiler nel caso perché, boh, capirete. Spero.

Parliamo del genere: Dark Romance. Non ne ho letti molti, ma un po' ne ho letti. Sia che fossero Dark Contemporanei sia che fossero Dark Romance, qualcosa ho letto.
C'è stata la Cilli con la sua Blood Bonds, ho letto l'inedita Zavarelli e il suo Crow sulla mafia irlandese a Boston, ho letto Senza Nessun Segreto della Attar, ho letto la dilogia su Antony di Sylvia Kant.
Insomma, il mio bagaglio non è particolarmente capiente, ma so cosa distingue questo genere e ciò che ho trovato in El Diablo posso dire che non mi fa propendere per questa definizione. C'è violenza, c'è criminalità, ma di oscuro davvero c'è poco e niente.

Il libro copre un lasso di tempo di quarant'anni - sì, avete capito bene - e parte da quando il nostro protagonista Alejandro, alias El Diablo, è un giovane quindicenne che viene iniziato dal padre alla sua vita criminosa.
In realtà, tutta la prima parte, è fatta anche piuttosto bene. La descrizione di come Alejandro cresce all'interno della società del padre, di come a poco a poco lui vada in pezzi a causa delle tragedie che si susseguono, la vendetta, la sete di giustizia, sono tutte cose espresse bene e, a volerla dire tutta, la parte "dark" del libro è tutta concentrata qui.

Poi cominciano le cose strane.
Siamo al 40% della storia circa e succede una cosa che porta Alejandro a fare i conti con qualcosa che non aveva preventivato. No, non è la lei di turno. Per un non meglio identificato motivo da qui in poi vengono inserite scene a random, spezzoni della vita di Alejandro e di altri personaggi che non servono a nulla ai fini della storia o della caratterizzazione dei personaggi.

E la cosa continua così pure quando compare la lei di turno. Ci sono tre scene che coprono un lasso di sei anni circa, prima che i due abbiano quello che si può chiamare rapporto umano. Badate che non parlo di una relazione eh.

Nel momento in cui entra in scena la co-protagonista, tutta la parte dark scompare. Certo, Alejandro continua a dire che fa cose malvagie, ma fatti effettivi non ce ne sono.
C'è soltanto un continuo scambio di psicosi tra i due che danno l'impressione di bipolarismo complementare, ma niente di più.
In tutto il libro non succede assolutamente nulla.
Ma proprio niente.
C'è un continuo andare e tornare dei personaggi nel corso degli anni, senza una qualche stabilità emotiva nelle interazioni che li legano.
Il passaggio del tempo non è esplicito, ci viene fatto notare solo a capitolo inoltrato. Cioè, mentre stiamo leggendo pensiamo che la scena sia una diretta conseguenza di quella prima, invece dopo una decina di righe o più, ci viene detto che sono passati dieci anni.

La caratterizzazione dei personaggi c'è ed è corposa, ma resta fredda. Distante.
Come anche lo stile. Non ho percepito il sentimento.
Non so è colpa della traduzione italiana; la CE mi ha chiesto di non valutare eventuali refusi perché la copia ARC non era quella definitiva, quindi sui vari errori che ho trovato non mi pronuncio e la mia valutazione non ne è in alcun modo influenzata, però non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe stato leggerlo in lingua originale.

Come ho scritto nel mio commento su Goodreads, se Alejandro Martinez fosse stato un personaggio reale, questo libro avrebbe potuto essere la sua biografia.
Per tutto il tempo, la lettura non mi ha minimamente coinvolta. L'ho letto in uno stato di totale apatia, proprio come se stessi leggendo un articolo di giornale sulla vita di qualcun'altro. Non sono entrata in sintonia con nessun personaggio. Men che meno con Alejandro che normalmente è il tipo di personaggio verso cui provo più empatia.

Insomma, ci sono rimasta male.