A review by lorenzo_taiarol
Feminism, Interrupted: Disrupting Power by Lola Olufemi

5.0

Questo saggio è una delle cose più belle lette negli ultimi tempi. Sono appena 170 pagine, ma sembrano di più (e lo dico in senso super positivo) per il numero di argomenti trattati e la chiarezza con cui vengono espressi. Lola Olufemi è incisiva, tagliente quando è necessario, riporta fonti ed esempi senza mai scadere nella saccenza.

Gli argomenti vengono affrontati da diversi punti di vista e con diverse chiavi di lettura (privilegio di genere, di etnia, di classe) e l'autrice non ha paura di mettere in discussione il suo stesso movimento quando è necessario. Un esempio su tutti è la sua critica al femminismo mainstream e al fatto che le famose "ondate" hanno spesso rispecchiato le esigenze di donne bianche e borghesi, entrando nella cultura pop a discapito delle donne nere e "of colour" [intende le donne nere non afro-discendenti]. Per capirci: molte suffragette erano contrarie all'estensione del diritto di voto alle donne non bianche. Inoltre la storia mainstream ha troppo spesso ignorato associazioni, collettivi, movimenti e proteste organizzati e portati avanti da persone non bianche durante e tra le ondate.

Ma le riflessioni di Lola Olufemi non si fermano qui. Per quanto mi riguarda è stato estremamente illuminante il capitolo sul sex working e su quanto le leggi punitive verso le sex worker o i clienti obblighino le prime a lavorare nell'ombra e senza tutele, con il rischio di essere aggredite, derubate, uccise [Cit. dal testo: "Le persone si attaccano parecchio alla domanda “Beh, vorresti che tua figlia lo facesse [il sex working]?" Questa è la domanda sbagliata. Invece, immagina che lo stia già facendo. Quanto è al sicuro al lavoro stanotte? Perché non è più al sicuro?"].

Altro capitolo meraviglioso è quello sulla riproduzione e i suoi diritti. Diritto all'aborto, certo, ma anche diritto volto ad aiutare le donne che scelgono di essere madri. Distinzione netta tra la "reproductive law" e la "reproductive justice": le leggi dovrebbero tutelare le donne e il loro corpo, ma allora perché non ne sono davvero padrone?

Dato che sto esaurendo lo spazio terminerò dicendo che Lola Olufemi affronta molti atri temi, dal cibo alla cultura del corpo, dalla politica nell'arte al genere e ai limiti del binarismo occidentale [TERF demolite in tre pagine e paragonate ai movimenti di estrema destra]. Purtroppo non esiste ancora una traduzione in italiano, ma data la fluidità della prosa e la brevità del saggio, io sono sicuro che possa essere fruibile anche da persone meno ferrate in inglese.