A review by fr_eddie
Il giardino dei Finzi-Contini by Giorgio Bassani

2.0

2,5 Più che un libro sulla seconda guerra mondiale, come mi ero aspettata dal contesto storico, ho trovato solo un'autobiografia, un racconto della vita dell'autore in quegli anni. Un po' deludente, ma mi sarebbe andato bene lo stesso. D'altronde, anche se l'autore era ebreo, la storia non pretendeva mai di essere vista come una storia sui campi di concentramento, sulla persecuzione antisemita.

Il modo di scrivere non era niente male se si toglievano, soprattutto all'inizio, alcuni periodi così pieni di subordinate che si perdeva il senso della principale. Ma, oltre questo, era abbastanza scorrevole.

L'unica cosa che veramente mi ha fatto storcere il naso è stato il protagonista. Il non accettare il no di Micòl, baciandola più volte (senza il suo consenso, con lei che non poteva neanche cacciarlo di casa perché la sua famiglia lo amava) e accusandola di stare con un altro, non riuscendo a darsi per vinto, questo mi ha fatto rivalutare il libro.
Il modo in cui tratta il personaggio di Malnate (dandogli buca per poi guardarlo da lontano, non rispondendogli a telefono o alle lettere) non mi è piaciuto per niente, e quando l'ha accusato di avere una relazione con Micòl, senza uno straccio di prova se non contiamo la sua paranoia e il suo egocentrismo, lì ero contenta di essere arrivata alla fine perché non lo avrei sopportato una pagina ancora.

Lo consiglierei? No. Ma forse sono io che non l'ho capito appieno.