A review by beesp
Il romanzo da tre soldi by Bertolt Brecht

4.0

Il mondo in cui viviamo è un mondo sordido e meschino, in cui non c'è posto per la bontà d'animo e la sincerità.
Il personaggio più puro è il veterano Fewkoombey, che trova parola soltanto all'inizio e alla fine del romanzo, ma poi si perde nei meandri delle manovre dei suoi padroni, scompare e così ogni bussola morale. C'è spazio soltanto per l'inganno, per la ricerca del profitto, sfrenata e spietata, per il delitto senza rimorso.
Forse qualcuno trova un po' di spazio per rendersi conto della crudeltà della propria vita, ma è un attimo passeggero, che si lava via col denaro o con il successo.
Leggere un libro del genere fa male all'anima, dà fastidio. Ci tira in faccia il meccanismo crudele su cui si fonda la nostra società capitalistica. Non è facile, e sicuramente non richiede poca forza.
Almeno Brecht alla fine ci ha concesso un morso più dolce, una carota dopo le batoste. Perché si può pensare che un giorno forse riusciremo a svegliarci dal nostro sogno di potere e di sangue, e riusciremo a smettere di appropriarci del tempo, dei beni, del lavoro di altri.