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A review by ellies_92
The Age of Innocence by Edith Wharton
reflective
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.0
Un solido 4 stelle: un libro che ha ragione di essere un classico, ma che non riesce a toccarmi le corde del cuore e che per la prima metà mi ha annoiata a morte (no, davvero non succede mai nulla), tanto quanto mi ha assorbita la seconda metà che ho finito in un'unica seduta.
***Spoiler***
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Newland Archer è convinto che la moglie May sia quella innocente e ingenua, non rendendosi conto di essere egli stesso quello naïve, e solo alla cena di addio di Ellen difatti si rende conto che tutti sanno tutto alle sue spalle, quando per il lettore è chiaro ben prima. La vecchia NY riesce nel suo intento di plasmare Newland, che tanto quanto May accetta di svolgere il proprio ruolo in quella società, accettandone l'ipocrisia ed incarnandone perfettamente i valori - e lo fa fino alla fine. Sono convinta che nessun altro finale sarebbe stato possibile visto che Newland può vivere una vita "felice" solo con May, in quanto sebbene creda di aver rinunciato alla felicità rinunciando ad Ellen, Newland può solo vivere sereno con sua simile: May, la quale incarna la perfetta donna-angelo del focolare che Newland vuole affianco a sé per continuare a rivestire il proprio ruolo nella società.
Sia lui che Ellen Olenska rimangono fermi sulle proprie scelte, difatti alla fine lui non sale da lei tanto quanto lei non scende, né esce sul balcone, che fa anzi chiudere.
Il contrasto con l'incredulità e l'incapacità di comprenderlo del figlio sottolinea ulteriormente quanto Archer non riesca né voglia uscire dagli schemi, nonostante adesso ci siano tutti i presupposti. Newland incarna quella mentalità antiquata di chi accetta di mettere in secondo piano la propria felicità, per poi trovarsi alla sera della propria vita incapace di sovvertirla.
***Spoiler***
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Newland Archer è convinto che la moglie May sia quella innocente e ingenua, non rendendosi conto di essere egli stesso quello naïve, e solo alla cena di addio di Ellen difatti si rende conto che tutti sanno tutto alle sue spalle, quando per il lettore è chiaro ben prima. La vecchia NY riesce nel suo intento di plasmare Newland, che tanto quanto May accetta di svolgere il proprio ruolo in quella società, accettandone l'ipocrisia ed incarnandone perfettamente i valori - e lo fa fino alla fine. Sono convinta che nessun altro finale sarebbe stato possibile visto che Newland può vivere una vita "felice" solo con May, in quanto sebbene creda di aver rinunciato alla felicità rinunciando ad Ellen, Newland può solo vivere sereno con sua simile: May, la quale incarna la perfetta donna-angelo del focolare che Newland vuole affianco a sé per continuare a rivestire il proprio ruolo nella società.
Sia lui che Ellen Olenska rimangono fermi sulle proprie scelte, difatti alla fine lui non sale da lei tanto quanto lei non scende, né esce sul balcone, che fa anzi chiudere.
Il contrasto con l'incredulità e l'incapacità di comprenderlo del figlio sottolinea ulteriormente quanto Archer non riesca né voglia uscire dagli schemi, nonostante adesso ci siano tutti i presupposti. Newland incarna quella mentalità antiquata di chi accetta di mettere in secondo piano la propria felicità, per poi trovarsi alla sera della propria vita incapace di sovvertirla.