A review by aleamo99
La figlia del capitano by Alexander Pushkin

funny lighthearted medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? No

3.5

Un romanzo si fa leggere come una favola. Possiede tutte le caratteristiche delle filastrocche o delle favole comunemente note. La presenza di un eroe (Pëtr Andréevic Grinëv), di antagonisti (Pugaciov e Švabrin, e che antagonisti), di una damigella da salvare (Mascia Ivanovna): tutti elementi che vanno a combinarsi per rappresentare una sorta di apologo favolistico.

Puškin permette a una terribile e inaspettata ferocia di irrompere inaspettatamente nella favola, ma non rinuncia mai a una luminosa ironia: la crudeltà è sempre smorzata dal riso. Così, nonostante le violenze, le esecuzioni sommarie e gli omicidi (la povera Vasilisa Egorovna, trascinata in strada, dopo aver assistito al triste spettacolo del marito appeso alla forca, viene abbattuta da un colpo di spada sulla testa), trovandosi soli, faccia a faccia, Pëtr e Pugačëv scoppiano a ridere senza motivo. Savelic, memorabile servo del protagonista, prima di lasciare Belogorsk, presenta al sanguinario capo dei ribelli la lista dei beni sottratti dai cosacchi al suo padrone, pretendendo di essere risarcito. L'apice è rappresentato dalla lettera del padre di Pëtr a suo figlio: epica e divertente strigliata nei confronti del protagonista, "reo" di aver perso a duello e di essere fin troppo distratto dal gentil sesso.

Scritto bene e scorrevole: Puškin è ovviamente meno geniale di Dostoevskij a livello di prosa, ma è freschissimo. Paga a mio avviso - gusto personale - l'assetto "da favola" che ha condotto a un finale abbastanza anticlimatico e campato per aria, così come considero campata per aria l'estrema indulgenza - a tratti fastidiosa - di Pugaciov nei confronti di un Pëtr che è risultato intoccabile per tutto il racconto.