A review by trigerlily
La signora Bovary by Gustave Flaubert

4.0

“Nel fondo della sua anima, Emma aspettava che qualche cosa accadesse. Come i marinai in pericolo, volgeva gli occhi disperata sulla solitudine della sua vita e cercava, lontano, una vela bianca tra le brume dell'orizzonte. Non sapeva che cosa l'aspettasse, quale vento avrebbe spinto quelle vele fino a lei, su quale riva l'avrebbe portata, né sapeva se sarebbe stata una scialuppa o un vascello a tre ponti, carico di angosce o pieno di felicità fino ai bordi.”
Lei sogna una vita elegante e altoborghese, si è formata su letture romantiche ed è cresciuta nell’ideale di una vita traboccante di emozioni, intrighi amorosi, cavalieri, sfarzo, passioni strazianti. Emma proietta i suoi castelli immaginari nella mediocre realtà quotidiana: l’illusione è tutto ciò che ha per alimentare il suo fuoco interiore. Ma ben presto tutto si trasforma in delusione: il matrimonio asettico, con un marito buono e gentile ma ottuso e privo di ambizione, che non riuscirà mai a capirla. La grigia e semplice vita di provincia la soffoca. Inizia lentamente a disprezzare quella realtà: la cittadina arida, in cui il tempo scorre troppo lentamente, i suoi mediocri compaesani, il suo banale marito e la sua monotona vita.
Lei vorrebbe di più, sempre di più, e crede di meritarlo. Vuole una vita diversa, sfarzosa, ricca, emozionante: una vita che non è sua, ma che continua a rincorrere.
Cerca una via di fuga dalla noia che la opprime. Proietta il suo desiderio di rivalsa e scalata sociale nell’acquisto di beni materiali superflui al di sopra delle proprie possibilità economiche. Ma soprattutto, costruirà le sue perfette illusione di amore totalizzante nelle relazioni adulterine.
Aspira a cambiare vita, «ma una donna ha continui impedimenti», dice lei stessa. L’adulterio è quindi il solo mezzo, in quanto donna, per esercitare una sorta di controllo sul suo destino. È il solo modo per coronare i suoi sogni, vivendo quello di cui parlavano i suoi libri.
“L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e precipita il cuore negli abissi.”
La teatralità di Emma, i suoi eccessi e i suoi capricci, il fervore di cui si nutre, la mancata corrispondenza alla sua carica emotiva, la rendono come una protagonista di una tragedia amorosa: destinata all’infelicità, ad accontentarsi. Non trova pace nemmeno nella religione, che fomenta ulteriormente il suo delirio. Allora non le rimane che portare al culmine l’inseguimento dell’immagine dell’eroina romantica, e diventare una martire, come in una vera tragedia.
Il romanzo, come ha scritto Vladimir Nabokov, “dal punto di vista stilistico è prosa che fa ciò che si suppone faccia la poesia.” L'opera infatti descrive dettagli minuziosi, arrivando a somigliare alla perfetta descrizione di un quadro. Trasmette un senso di turbamento e di disillusione, solitudine e disinteresse per le vite altrui. Mi lascia con una domanda: è possibile raggiungere la felicità?