A review by slammy90
Blackout by Gianluca Morozzi

3.0

E mezzo!

Ammetto che parte della colpa per il fatto che non mi sia super-piaciuto è mia: ho letto delle recensioni che elogiavano il libro e in particolare Morozzi quasi fosse il nuovo guru della letteratura pronto a salvare l'umanità dalla sua meschinità e non farla cadere nel peccato eterno. Insomma, mi aspettavo un libro fulminante e un capolavoro assoluto.
Beh, ecco.. No, non ho trovato quello che mi aspettavo, la qual cosa mi ha indispettito e il libro si becca tre stelline e mezzo XD
La prima parte probabilmente è quella che mi è piaciuta di più: Morozzi introduce i personaggi -Aldo il killer sadico, Claudia la studentessa costretta a lavorare dal 'porco' come cameriera per pagarsi gli studi e Tomas che progetta una fuga d'amore e più in generale, una fuga dal falso perbenismo dei suoi genitori.. Mi è piaciuta davvero questa parte anche perché mi ha ricordato Ammaniti. Gioia, gaudio e tripudio, mi son detta! Scrivere come scrive Ammaniti è impossibile, ma diamine se Morozzi non ci assomiglia.. Soprattutto nella figura di Aldo che, diciamocelo! E' uno squilibrato di prima categoria XD
Insomma, tutto procede per il meglio, il modo in cui Morozzi presenta i suoi personaggi -come li fa agire e pensare- mi ha intrigato e conquistato.. Presagendo quello che sarebbe venuto, ero in brodo di giuggiole.. E quindi l'autore ha pensato bene di tradirmi e rovinare la seconda parte del libro senza pietà.
Il problema secondo me è che il libro è troppo breve per come la storia viene strutturata: 200 pagine scarse e solo a metà i tre malcapitati entrano in ascensore. Razionalmente mi dico che ambientare per 200 pagine un libro solo in ascensore è da spararsi sulle rotule.. Però non so, il tutto mi ha lasciato parecchio delusa.
L'ambientazione è pure fica, ma non credo che Morozzi sia riuscito a sfruttarla a pieno. In un buco di 1,5 m x 40 cm con tre persone dentro, il caldo, l'afa e via discorrendo mi aspetto un po' un senso di claustrofobia chessò! Mi sarebbe piaciuto restare un po' più coinvolta dalla cosa, ecco... Invece -almeno con me- il pathos deve essere andato in ferie :DD
Lo stile di Morozzi forse è la cosa che mi è piaciuta meno. Sì sì, l'ho paragonato ad Ammaniti, ma non scherziamo. Ammaniti è lì che dal trono della sua sapienza (si capisce -almeno un po'- quanto sia grande il mio amore per costui?! no? IO VENERO AMMANITI! ECCO :D
Dicevamo.. Lo stile di Morozzi. Passa dall'essere geniale, godibile e 'maturo' ad una scrittura che è fortemente irritante, quasi buttata lì a casaccio e degna di un bambino di dieci anni che a scuola ha "buono" (esatto, super BU).
Se il libro non fosse stato così breve e non avessi avuto un po' di curiosità su come Morozzi si fosse cavato dall'impiccio in cui è finito.. Ci sarebbero stati gli estremi per dire ciaociao a "Blackout" e passare ad altro XD
Molto criticato è il finale.. Io sono confusa, dopo tre giorni che l'ho finito ancora non saprei prendere una posizione decisa nei suoi confronti. Una parte di me lo giudica geniale, inaspettato e folgorante. L'altra parte di me (quella cinica e razionale XD) lo considera una grandissima paraculata.. Ma di quelle furbissime che un po' prende per i fondelli l'incauto lettore!! Oddio, magari le due cose non sono nemmeno così impossibili da conciliare.. Insomma, potrebbe trattarsi di grandissima paraculata geniale, dopotutto!!
Sia come sia -anche se il mio giudizio tende ad essere più orientato verso la promozione che non la bocciatura- indubbiamente è un po' tirata in caciara e super veloce.. Una decina di pagine in più non avrebbero ucciso nessuno, eh!! :D

In questa ricostruzione, a essere sinceri, si potevano trovare tanti di quei buchi da farci precipitare dentro un'autocisterna. Ma del resto, gli italiani non erano il popolo che aveva reso miliardari i maghi delle tv private? Gli italiani non si erano forse bevuti cinquant'anni di balle colossali, di aerei spontaneamente esplosi in volo, di proiettili deviati da calcinacci magici, cose del genere? Se si erano bevuti tutto questo, sempre convinti di essere furbi, furbissimi, i più furbi di tutti, be', non potevano bersi anche la storiella delle telecamere senzienti? E poi, suvvia, la perizia dei tecnici aveva confermato la ricostruzione di Wilmo e Walter.