A review by blackjessamine
Le onde by Virginia Woolf, Nadia Fusini

5.0

Mi rigiro in testa questa recensione da qualche giorno, senza avere ancora avuto il coraggio nemmeno di provare ad avvicinare le dita alla tastiera.
Io Virginia Woolf l'avevo letta solamente nel suo saggio "Una stanza tutta per sé", e m'era parso che potesse essere un'autrice con tanto da darmi. Ma mai avrei pensato che in un romanzo avrei trovato tutto questo.
Avevo anche pensato di iniziare da qualche altra cosa per conoscere la sua prosa, perché mi dicevo che forse cominciare dalla sua opera più sperimentale sarebbe stato difficile, mi dicevo che avrei fatto meglio a cercare di andare per gradi. Poi però sono inciampata quasi per caso in una recensione bellissima, così piena di entusiasmo ed ammirazione che non ho potuto fare meno di buttarmi, e cominciare proprio da qui. In questa recensione si dice che Virginia Woolf non è un'autrice da capire, ma piuttosto è da percepire, e su questo non posso che concordare. Certo, all'inizio, per una cinquantina di pagine circa ho cercato comunque di affiancare la comprensione alla percezione, strenuamente, e sì, ho apprezzato il testo spiazzante, ma con qualche difficoltà. Con un po' di affanno, come se non riuscissi a stare dietro a tutto. E allora ho provato semplicemente a lasciarmi andare, a lasciar perdere la compensione, le riflessioni, la "teoria", per abbracciare solamente la parte più irrazionale ed istintiva. E, sembra paradossale, lo so, ma solo così ho iniziato a comprendere di più. Non voglio dire di aver compreso tutto, non mi azzarderei nemmeno a dire di aver compreso molto, anzi, forse sono riuscita a cogliere soltanto una minima parte di tutto quello che Virginia ha incastonato in questa prosa così poetica. Ma, e questo sì, lo voglio dire, ho percepito tanto. Molto di tutto questo credo sia rimasto a livello inconscio, è stato un percepire molto istintivo, dato da sensazioni e fluire (ondeggiare, mi verrebbe da dire) di emozioni e stati d'animo.
Per questo mi è così difficile parlare di questo romanzo: tutto quello che più mi ha colpito, lo ha fatto ad uno stadio diverso da quello della percezione della trama o del piacere tratto da una prosa meravigliosa, o anche dalle riflessioni che si potrebbero fare prendendo spunto daalcuni temi trattati. Questo romanzo mi ha colpito a livello emozionale e personale. Mi è sembrato di avvertire in questo coro di voci un tentativo di sviscerare l'intimità: intimità dei protagonisti, dell'autrice e del lettore. E io, forse anche perché si tratta di un periodo particolare della mia vita, in cui sono particolarmente propensa ad esperienze del genere, ho lasciato che la lettura di questo romanzo di trasformasse in un'esperienza spiazzante, sconvolgente, estremamente personale e intima. E, per quanto questa lettura mi abbia lasciato tantissimo, non sarebbe questo il modo né soprattutto il luogo adatto per parlarne.
Resta comunque il fatto che questo romanzo mi sia piaciuto tantissimo, nonostante abbia richiesto molta attenzione e molte "energie". Io non credo di aver mai letto nulla si simile, dove una prosa che non può essere definita tale va a dipingere sei personaggi, sei animi diversi eppure estremamente simili, sei facce di una stessa medaglia. È un gioco di contorni e definizioni, i diversi caratteri emergono dal continuo confronto, come se il vuoto fra di loro non esistesse: sono personalità contigue, dai confini talmente combacianti da rendere quasi impossibile definire cosa sia l'identità personale e cosa la collettività. Leggere era immergersi in una dimensione completamente diversa, altra, che non credevo nemmeno possibile. E credo che questo sia uno di quei romanzi da leggere e rileggere, periodicamente, perché una così grande parte la fa la sensibilità del lettore, dunque ogni lettura potrebbe essere un'esperienza a sé stante.
Sono infine grata a Virginia Woolf per avermi finalmente offerto la prova di qualcosa di cui sono sempre stata assolutamente, fermamente convinta: la poesia non risiede nella verticalità dei versi.

Chiedo scusa per la confusione e l'inconcludenza di questo commento, ma ho preferito scriverlo di getto, seguendo solo il fluire dei pensieri e delle sensazioni che mi sono rimaste dentro.