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A review by frahorus
Cristo si è fermato a Eboli by Carlo Levi
5.0
L'intellettuale torinese Carlo Levi, convinto antifascista, viene messo al confino in Lucania. Siamo nel 1935. Qui, nel paese di Aliano, scoprirà l'umanità contadina del mezzogiorno, vivrà con una popolazione da sempre vissuta ai margini della storia, dimenticata e rimasta sepolta per millenni sotto il peso dell'ingiustizia sociale e dell'indifferenza politica.
Questo libro racconta, come in un viaggio al principio del tempo, la scoperta di una diversa civiltà. E' quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori della Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente dolore. Vi si esprime una visione complessa, nella quale gli infiniti punti di vista sono legati assieme, riuniti nel consenso delle cose. Il lettore può trovarvi insieme una ragione di poesia, un modo di linguaggio, uno specchio dell'anima, e la chiave di problemi storici, economici, politici e sociali altrimenti incomprensibili. Un libro che tocca il cuore, che ci fa comprendere la reale percezione delle cose, dei rapporti umani, dello scorrere del tempo.
Capolavoro di umanità. Ecco come definirei in poche parole questa straordinaria opera autobiografica di Carlo Levi. Nel 1935 Levi, medico, pittore e intellettuale, viene mandato al confino in Lucania, prima a Grassano, poi a Gagliano. Vi rimarrà per circa un anno. Il libro, pubblicato nel 1945, è il poetico resoconto di questo periodo della sua vita e rappresenta una delle più importanti e coinvolgenti testimonianze sulle condizioni del Meridione nella prima metà del Novecento. Levi narra i suoi casi e l'incontro con questa "gente mite, rassegnata e passiva, impenetrabile alle ragioni della politica e alle teorie dei partiti", usando la prima persona. Lo fa col distacco scientifico di un competente etnologo che ci descriva in maniera esauriente gli usi e costumi di una popolazione ignota e le necessarie partecipazione e simpatia emotive del narratore e dell'uomo di cultura. La fanno da padrone miseria, arretratezza, diffidenza verso lo straniero, solitudine. Gagliano, Grassano, la Lucania appare agli occhi dei lettori come una terra dimenticata, remota, sconosciuta.
Cristo si è fermato a Eboli ebbe subito un grande successo conseguendo fama in tutto il mondo. Nel 1979 Francesco Rosi diresse l’omonimo film interpretato da Gian Maria Volontè, Irene Papas, Alan Cuny, Lea Massari e Paolo Bonacelli. La terra lucana di confine e l’antica civiltà contadina fu affidata alla fotografia del Premio Oscar Pasqualino De Santis. Secondo le sue ultime volontà Carlo Levi riposa nel cimitero di Aliano, lo stesso nel quale durante il periodo del confino si vedeva dipingere in compagnia del cavalletto e dei colori.
"- Noi non siamo cristiani, - essi dicono, - Cristo si è fermato a Eboli - . Cristiano vuol dire, nel loro linguaggio, uomo... [...] Noi non siamo cristiani, non siamo uomini, non siamo considerati come uomini, ma bestie, bestie da soma..."
Questo libro racconta, come in un viaggio al principio del tempo, la scoperta di una diversa civiltà. E' quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori della Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente dolore. Vi si esprime una visione complessa, nella quale gli infiniti punti di vista sono legati assieme, riuniti nel consenso delle cose. Il lettore può trovarvi insieme una ragione di poesia, un modo di linguaggio, uno specchio dell'anima, e la chiave di problemi storici, economici, politici e sociali altrimenti incomprensibili. Un libro che tocca il cuore, che ci fa comprendere la reale percezione delle cose, dei rapporti umani, dello scorrere del tempo.
Capolavoro di umanità. Ecco come definirei in poche parole questa straordinaria opera autobiografica di Carlo Levi. Nel 1935 Levi, medico, pittore e intellettuale, viene mandato al confino in Lucania, prima a Grassano, poi a Gagliano. Vi rimarrà per circa un anno. Il libro, pubblicato nel 1945, è il poetico resoconto di questo periodo della sua vita e rappresenta una delle più importanti e coinvolgenti testimonianze sulle condizioni del Meridione nella prima metà del Novecento. Levi narra i suoi casi e l'incontro con questa "gente mite, rassegnata e passiva, impenetrabile alle ragioni della politica e alle teorie dei partiti", usando la prima persona. Lo fa col distacco scientifico di un competente etnologo che ci descriva in maniera esauriente gli usi e costumi di una popolazione ignota e le necessarie partecipazione e simpatia emotive del narratore e dell'uomo di cultura. La fanno da padrone miseria, arretratezza, diffidenza verso lo straniero, solitudine. Gagliano, Grassano, la Lucania appare agli occhi dei lettori come una terra dimenticata, remota, sconosciuta.
Cristo si è fermato a Eboli ebbe subito un grande successo conseguendo fama in tutto il mondo. Nel 1979 Francesco Rosi diresse l’omonimo film interpretato da Gian Maria Volontè, Irene Papas, Alan Cuny, Lea Massari e Paolo Bonacelli. La terra lucana di confine e l’antica civiltà contadina fu affidata alla fotografia del Premio Oscar Pasqualino De Santis. Secondo le sue ultime volontà Carlo Levi riposa nel cimitero di Aliano, lo stesso nel quale durante il periodo del confino si vedeva dipingere in compagnia del cavalletto e dei colori.
“Sono passati molti anni, pieni di guerra, e di quello che si usa chiamare la Storia. Spinto qua e là alla ventura, non ho potuto finora mantenere la promessa fatta, lasciandoli, ai miei contadini, tornare fra loro, e non so davvero se e quando potrò mai mantenerla”.