A review by aleamo99
L'ultimo giorno di un condannato by Victor Hugo

dark emotional reflective sad fast-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.5

Lettura molto attuale considerando che la pena di morte viene ancora praticata. Il libro è un continuo crescendo, le prime settimane dopo la condanna passano velocemente, ma man mano che ci avviciniamo al giorno dell’esecuzione la tensione aumenta ed anche l’ansia, col tempo che sembra dilatarsi. Un conto alla rovescia dentro le settimane, i giorni, le ore, i minuti che lo separano da una condanna definiva: la ghigliottina.
 
Viviamo il dolore, le paure e le incertezze di un condannato che non conosciamo e che possiamo solo compatire, arrivando però a dimenticare che se è arrivato a quel punto qualcosa di brutto deve pur aver fatto, ed è proprio questo il punto di forza del romanzo.

Una corsa contro il tempo nella attesa di una grazia, una fuga impensabile, sogni e ricordi di un passato felice vissuto solo un anno prima all’interno delle gioie domestiche tra donne innocenti, lo sguardo spaventato di una bambina che non riconosce il volto tumefatto e sofferto del proprio padre. Un padre che distingue una barriera tra sé e il resto del mondo.

Una denuncia cruda, spietata, terribilmente vivida e pulsante, un crescendo di lucida consapevolezza, una contrapposizione luce-buio, speranza-disillusione, ragione-volontà , prigionia-libertà, un percorso obbligato e il flebile soffio di una grazia che non c’è e mai ci sarà. Meraviglioso come Hugo descrive questa vana speranza: "il ricorso è una corda che vi tiene sospeso al di sopra dell'abisso, e che si sente cedere a ogni momento sino a che si spezza; è come se il coltello della ghigliottina impiegasse sei settimane a cadere".