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A review by nakuhrs
L'idiota by Fyodor Dostoevsky
4.0
"Secondo me, uccidere perché si è ucciso rappresenta una punizione incomparabilmente più terribile dello stesso delitto commesso. Venire giustiziato in base ad un verdetto è molto più terribile che venire ucciso da briganti."
"Chi viene ucciso da un brigante, mettiamo di notte nel bosco o in qualche altro modo, continua indubbiamente a sperare di salvarsi fino all'ultimo istante di vita. Ci sono esempi di persone che, già con la gola tagliata, continuavano a sperare, cercavano di fuggire o chiedevano pietà. E qui invece ti viene tolta con assoluta certezza proprio quest'ultima speranza grazie alla quale morire è dieci volte più più facile. Su di te è stato pronunciato un verdetto, e nella certezza che a quel verdetto non potrai scampare sta proprio la sofferenza più terribile, la più spaventosa che ci sia al mondo. Prendete un soldato, mettetelo davanti a una bocca di cannone e sparate contro di lui, e lui continuerà pur sempre a sperare; ma leggete a quello stesso soldato una sentenza che lo condanna con certezza, e lui impazzirà o scoppierà a piangere. Chi è in grado di dire che la natura umana sia in grado di sopportare una cosa simile senza impazzire? A che serve una tortura così mostruosa, inutile, assurda? Può darsi che ci sia qualcuno a cui sia stata letta la sentenza di morte, gli abbiano fatto provare tutte le torture dell'attesa e alla fine gli abbiano detto: 'Va' pure, sei stato graziato'. Ecco, un uomo che avesse vissuto tutto ciò potrebbe raccontare cosa si prova. Anche Cristo ha parlato di quell'angoscia, di quella terribile sofferenza. No, non è permesso trattare così una persona umana!"
"Chi viene ucciso da un brigante, mettiamo di notte nel bosco o in qualche altro modo, continua indubbiamente a sperare di salvarsi fino all'ultimo istante di vita. Ci sono esempi di persone che, già con la gola tagliata, continuavano a sperare, cercavano di fuggire o chiedevano pietà. E qui invece ti viene tolta con assoluta certezza proprio quest'ultima speranza grazie alla quale morire è dieci volte più più facile. Su di te è stato pronunciato un verdetto, e nella certezza che a quel verdetto non potrai scampare sta proprio la sofferenza più terribile, la più spaventosa che ci sia al mondo. Prendete un soldato, mettetelo davanti a una bocca di cannone e sparate contro di lui, e lui continuerà pur sempre a sperare; ma leggete a quello stesso soldato una sentenza che lo condanna con certezza, e lui impazzirà o scoppierà a piangere. Chi è in grado di dire che la natura umana sia in grado di sopportare una cosa simile senza impazzire? A che serve una tortura così mostruosa, inutile, assurda? Può darsi che ci sia qualcuno a cui sia stata letta la sentenza di morte, gli abbiano fatto provare tutte le torture dell'attesa e alla fine gli abbiano detto: 'Va' pure, sei stato graziato'. Ecco, un uomo che avesse vissuto tutto ciò potrebbe raccontare cosa si prova. Anche Cristo ha parlato di quell'angoscia, di quella terribile sofferenza. No, non è permesso trattare così una persona umana!"