A review by emma_g1
Etica per un figlio by Fernando Savater

3.0

Un libro semplice e diretto che affronta argomenti complessi. Il linguaggio è chiaro e si rivolge agli adolescenti, ma può essere una lettura anche per i più grandi. Savater mantiene un tono scherzoso, ma acquista la serietà necessaria quando ce n’è bisogno. La lettura è scorrevole e piacevole, l’interesse del lettore viene mantenuto piuttosto vivo.

I temi discussi vanno dall’etica in sé, il suo significato e i campi di cui si occupa, ad un analisi più dettagliata di come essa si realizza nella vita di tutti giorni. In una chiacchierata aperta l’autore sfata molti miti (l’etica non si può insegnare, né si può scrivere un libro su di essa con tanta semplicità!), mette in luce aspetti importanti di un comportamento corretto e dell’importanza della relatività e dei punti di vista. Fondamentale è il concetto di libertà e il timore che essa può portare in alcune persone, dato che le rende decisamente responsabili delle proprie azioni. Si parla della bontà e della cattiveria, quando vanno considerate tali e quando chi le mette in pratica è da apprezzare o evitare. Non sappiamo a cosa serva l’essere umano e pertanto non è possibile classificarlo come un oggetto e dichiarare con sicurezza e precisione se esso svolga bene o meno la propria funzione e cioè se sia buono o cattivo (Come invece potremmo fare se si parla di un oggetto inanimato). L’autore si addentra sempre di più nel cuore del problema, portandosi avanti anche grazie agli esempi dei più grandi filosofi e scrittori del passato. Dimostra così, dalla prima all’ultima pagina – nell’ultimo capitolo si interroga appunto sull’avvenire del nuovo millennio – che l’etica è pur sempre fuori dal tempo, l’essere umano mantiene le stesse abitudini basilari e gli stessi meccanismi psicologici, nonostante cambino le circostanze.
Si parla anche di coscienza e, soprattutto, argomento centrale: il vivere bene. Ovvero che significhi quest’espressione, come vi ci si può avvicinare, cosa conviene evitare. Vengono trattati anche i rapporti sociali con le persone, come sfruttarli per migliorare se stessi, gli altri e la società in generale. Occorre quindi trattare le persone come tali, riservare il trattamento da “cose” ( utilizzo per scopi personali o simile ) solo agli oggetti stessi. Da un buon rapporto sincero e interessato possiamo veramente fiorire e crescere come persone. Savater discute poi a proposito del piacere e della paura del piacere che spesso condiziona negativamente la vita dell’uomo. Dunque: quando il piacere è da considerarsi buono e quando dannoso? Godere è comunque sempre da preferire rispetto ad una vita di sofferenza, contrariamente a quanto potrebbero dirci puritani e moralisti. Da questo discorso specifico ci si sposta alla collettività per affrontare l’argomento della politica e cercare di sviscerare alcune verità e concetti, nonostante la natura spinosa della questione. L’autore si astiene sempre dal dare una precisa concezione politica o religiosa o comportamentale, mantenendo il suo sguardo generale e sinceramente appassionato al benessere del figlio e alla sua libertà (punto focale su cui ogni capitolo del libro sembra in fondo concentrarsi).