A review by pila
Barry Lyndon by William Makepeace Thackeray

3.0

Conosciuto più per il romanzo che gli diede la fama, La fiera della vanità, nel 1844 Thackeray scrisse questo libro, a cui è ispirato il film cult del 1975 di Stanley Kubrik, il cui titolo integrale è "Le memorie del gentiluomo Barry Lyndon, del regno d'Irlanda. Comprendenti un resoconto delle sue straordinarie avventure e sventure; le sue sofferenze al servizio di Sua Maestà il defunto Re di Prussia; le sue visite a numerose corti d'Europa; il suo matrimonio e le sue splendide dimore in Inghilterra e Irlanda; e le molte e crudeli persecuzioni, cospirazioni, e calunnie di cui egli è stato vittima.".

Originariamente pubblicato a puntate, si tratta di un romanzo picaresco, scritto in prima persona, in cui il protagonista ci racconta la sua vita alla continua ricerca di una posizione sociale, Barry si dilunga a raccontare avventure, disgrazie e fortune che incontra nel suo percorso di maturità; è chiaramente un romanzo ironico che punta alla critica di una società egoista e corrotta. Temi assoluti sono il gioco e la truffa che ripercorrono interamente il romanzo, la critica alla scalata sociale attraverso personaggi spregiudicati e la condanna alla ricerca facile di denaro.
Fastidioso il fatto che la narrazione anticipi molte volte gli eventi che susseguiranno e assolutamente detestabile il protagonista: Barry è il personaggio più arrogante ed egoista che abbia incontrato, si da troppe arie e si atteggia da "so-tutto-io", estremamente vanitoso si considera un uomo di bell'aspetto, colto e intelligente quando, ovviamente, la maggior parte delle doti e dei pregi che vanta non gli appartengono.

Non stento a credere però che Barry Lyndon sia considerato un capolavoro dell'ironia perchè effettivamente è così: per tutto il corso del romanzo non c'è parola che esca dalla bocca dei personaggi a cui l'autore non dia un senso ironico, tutto è impregnato da questa vena umoristica che all'inizio colpisce e diverte il lettore ma piano piano inizia a stancare.
Il romanzo purtroppo è solamente un elenco stancante di avventure roccambolesche che capitano al protagonista, Barry sembra essere sempre un passo avanti al destino a giocargli brutti scherzi, è sempre lui che sceglie la sua strada, è lui che si crea il suo destino.
Purtroppo, come dice il mio voto, il romanzo se all'inizio può colpire per "l'originalità" alla fine stanca, diventando lento e prolisso, il fatto di anticipare gli eventi non è una cosa che apprezzo e il protagonista è veramente insopportabile.

Thackeray ci rincontreremo più in là.