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A review by doma_22
La lettrice della stanza 128 by Cathy Bonidan
4.0
La storia di un libro, dal suo ritrovamento nella stanza 128 a ritroso fino al giorno del suo smarrimento.
E' questo che l'autrice, in forma epistolare, in poche parole ci racconta.
Detto così è banale e non lo è per nulla.
La voce narrante e istigatrice della ricerca è Anne-Lise. In vacanza con la famiglia, con una notte insonne davanti e senza un libro da leggere dato che lo ha dimenticato a casa si ritrova a frugare nella stanza e scova un manoscritto dimenticato nel cassetto di un comodino. La storia l'appassiona così tanto da rimanerne colpita e riesce a contattare, alla fine, lo scrittore che però le risponde che lo aveva smarrito trent'anni prima!
Inizia così la ricerca e, passo dopo passo, lettera dopo lettera si instaura una relazione di amicizia tra i diversi personaggi che hanno avuto tra le mani il manoscritto, una serie di persone che in qualche modo sono stati aiutati dalla lettura. Dietro una scorrevolissima storia però si nascondono storie tristi, di perdite familiari che hanno portato all'isolamento, attacchi di panico che disgregano famiglie facendo isolare chi ne è affetto; la malattia che anche in questo caso fa allontanare dai ricordi e dalla vita.
La solitudine è una costante di questa storia che però grazie all'unione ma soprattutto all'amore, nelle sue diverse sfaccettature, viene superata.
La storia avvicina ad ogni personaggio, tutti ben caratterizzati. Ma la più divertente e coinvolgente è proprio Anne-Lise, quella testarda che potrebbe passare per antipatica ma non lo è, è solo determinata a portare a termine ogni lavoro che fa, ogni impegno e questo della ricerca è uno di quei compiti.
Avrei bisogno di una motivatrice come lei quando sono nelle mie fasi no!
Una bella storia, che ho letto velocemente grazie, soprattutto, ai capitoli brevi, sotto forma di lettera, che stimolano la curiosità e ad andare avanti per sapere cosa verrà risposto nelle lettere successive. L'unico piccolissimo appunto è che, dato gli innumerevoli personaggi, ogni tanto mi dovevo fermare a riflettere prima di iniziare la lettura, per ricordare a che punto si era arrivati con le risposte precedenti.
E' questo che l'autrice, in forma epistolare, in poche parole ci racconta.
Detto così è banale e non lo è per nulla.
La voce narrante e istigatrice della ricerca è Anne-Lise. In vacanza con la famiglia, con una notte insonne davanti e senza un libro da leggere dato che lo ha dimenticato a casa si ritrova a frugare nella stanza e scova un manoscritto dimenticato nel cassetto di un comodino. La storia l'appassiona così tanto da rimanerne colpita e riesce a contattare, alla fine, lo scrittore che però le risponde che lo aveva smarrito trent'anni prima!
Inizia così la ricerca e, passo dopo passo, lettera dopo lettera si instaura una relazione di amicizia tra i diversi personaggi che hanno avuto tra le mani il manoscritto, una serie di persone che in qualche modo sono stati aiutati dalla lettura. Dietro una scorrevolissima storia però si nascondono storie tristi, di perdite familiari che hanno portato all'isolamento, attacchi di panico che disgregano famiglie facendo isolare chi ne è affetto; la malattia che anche in questo caso fa allontanare dai ricordi e dalla vita.
La solitudine è una costante di questa storia che però grazie all'unione ma soprattutto all'amore, nelle sue diverse sfaccettature, viene superata.
La storia avvicina ad ogni personaggio, tutti ben caratterizzati. Ma la più divertente e coinvolgente è proprio Anne-Lise, quella testarda che potrebbe passare per antipatica ma non lo è, è solo determinata a portare a termine ogni lavoro che fa, ogni impegno e questo della ricerca è uno di quei compiti.
Avrei bisogno di una motivatrice come lei quando sono nelle mie fasi no!
Una bella storia, che ho letto velocemente grazie, soprattutto, ai capitoli brevi, sotto forma di lettera, che stimolano la curiosità e ad andare avanti per sapere cosa verrà risposto nelle lettere successive. L'unico piccolissimo appunto è che, dato gli innumerevoli personaggi, ogni tanto mi dovevo fermare a riflettere prima di iniziare la lettura, per ricordare a che punto si era arrivati con le risposte precedenti.