A review by alxx251
Una famiglia americana by Joyce Carol Oates

5.0

I Mulvaneys non sono una famiglia perfetta. Però sono indubbiamente invidiati: affiatati, vivono in una casa-fattoria piena di animali dai nomi più bizzarri, sono lavoratori e imprenditori, i figli eccellono negli sport (soprattutto Michael Jr., detto Mulo, di cui la scuola è ancora piena di poster), negli studi (Patrick viene premiato come miglior diplomato dell'istituto), sono gentili e puri (senza dubbio Marianne, eroina sociale e cheerleader della scuola). Sono bizzarri su alcuni aspetti, in particolare Corinne, la madre, con quella chioma sbarazzina che vende cianfrusaglie d'antiquariato, ma perfettamente integrati nella cittadina dello stato di New York dove abitano.
Con un racconto ricco di minuzie e di ricordi, entriamo nel mondo dei Mulvaneys, fatto di nomignoli, di rituali ma soprattutto di grande affetto. Un mondo che si crepa a causa di un evento, una tragedia che si consuma, "quella cosa" che i Mulvaneys non riescono ad elaborare, contribuendo a farne la causa di tutte le rotture.
Marianne rimane infatti vittima di uno stupro da parte di un compagno di scuola. Bloccata dai sensi di colpa e da un sempre crescente spirito cristiano, la ragazza si rifiuta di accusare l'aggressore, che rimane impunito. All'inizio la rabbia acceca i membri della famiglia, che cercano di frasi giustizia da soli, in particolar modo il padre, che dilapida una fortuna in avvocati senza nulla di fatto. Poi il dolore, non espresso, fa sì che il "fatto" debba essere allontanato e con esso colei che ne ricorda l'accaduto. Marianne viene quindi esiliata e la famiglia piano a piano si sgretola, allontanando ogni membro dall'altro.
Oates in questo romanzo ci racconta del mito del successo e del peso che questo porta nella società americana, il mito della famiglia perfetta che non ammette crepature, schiava di un'immagine di perfezione irraggiungibile.