A review by elisa13
Finché il caffè è caldo by Toshikazu Kawaguchi

4.0

Continuo a cercare, ostinatamente, eppure non riesco proprio a digerire la letteratura orientale. Sarà per i nomi impronunciabili e che mi escono completamente di mente, non so… eppure, si c’è un eppure, la storia che racconta questo libro non è banale.
Stiamo sempre alle prese con castelli in aria costruiti sulle basi di molteplici “e se”. E se avessi detto di si a quell’uscita? E se avessi svoltato a destra? E se non avessi fatto una data cosa? È insito nella matura umana, un tarlo che la perseguita. E questo libro tratta proprio di quei “e se” che avrebbero potuto cambiare il corso di una vita inesorabilmente. Ognuno dei protagonisti di questa storia ha degli “e se” che li assillano. E se gli avessi detto che l’amavo? E se l’avessi incontrata invece di evitarla? E se si scordasse di me? E se, invece, non la facessi nascere e pensassi solo a me? Sono tutti alla svolta della loro vita, incapaci di darsi una risposta. Ed ecco che hanno, invece, modo di trovarla quella risposta. Di mettere un punto in un mondo abituati a mettere punti e virgole. L’unica consapevolezza che qualsiasi cosa facciano tornando a quel preciso istante, non cambierà il percorso intrapreso nel loro presente.
Ma il messaggio è proprio qui. Queste quattro vite, queste quattro persone, tornano al passato perché afflitte nel presente da domande e cruci che li bloccano. E questo fa scordare loro la cosa più importante: vivere. Perché , nonostante tutto, nonostante i se che ci poniamo, non possiamo evitare che la vita proceda e vada avanti. Quindi, l’unica cosa che ci resta è godere di ogni attimo quando ci si presenta: nel presente.