A review by beesp
Proleterka by Fleur Jaeggy

5.0

Non ho mai letto niente di simile alla Jaeggy. Ho comprato questo libro perché mio padre mi ha detto "ho letto qualcosa di suo, non me lo ricordo, ma mi sembra che ricordi un po' Christa Wolf, ti può piacere" e visto che avevo voglia di qualcosa di qualità e di scoprire autori nuovi, l'ho preso.
Jaeggy è un po' come la Wolf. Scrive d'introspezione, le sue storie tendono a concentrarsi più sui personaggi che sulla storia - che è qualcosa che adoro in un libro.
Jaeggy mi ha preso e mi ha portato nella vita della protagonista. Non sono mai riuscita a sentire ogni frase di un libro come questa volta. E' irrilevante che abbia pianto da (quasi) principio alla fine. Avevo l'impressione di essere talmente coinvolta con le vicende raccontate, da non riuscire mai più ad uscire dall'universo di "Proleterka". Come potevo sottrarmi alla rabbia smussata dal tempo, al senso di malinconia che traspariva da quelle frasi così pungenti per me? Riuscivo a sentire quella percezione evidente che ben presto tutto sarebbe finito tra figlia e padre, riuscivo a capire il distacco e come la protagonista tentasse, ma non riuscisse, ad aggrapparsi ai suoi legami familiari. Il contatto della protagonista con la morte, l'abbandono è dolorosissimo. Il modo in cui con rimpianto ripensa ai rapporti sessuali (probabilmente non del tutto consenzienti) contratti sulla nave e come si riesce proprio a capire che lì la Jaeggy ci sta dicendo che la protagonista pensa "facevo quello, perché non riuscivo a far altro, andavo avanti nel tempo, senza riuscire a legarmi al passato, a mio padre, a quello che avrei potuto costruire durante quel viaggio". Perché in fondo come si può biasimare una ragazza che non riesce ad avvicinarsi a suo padre in quattordici giorni dopo che per sedici anni le è stato tenuto lontano?
Jaeggy mi ha inciso le parole addosso. Leggere non sarà mai più la stessa cosa. Cinque stelle perché un libro più perfetto di così per me non può esistere.