iniziaconunlibro 's review for:

The Wedding Menu by Letizia Lorini
5.0

“You know what I think, Amelie?” he asks before inhaling a deep breath. “I think friendship is at the base of the best love stories.”

Ho potuto leggere questo libro in anteprima e penso di essere stata raramente così felice per aver ricevuto un libro (e io aspettavo ogni anno che uscissero i volumi di Harry Potter, per farvi capire. sono così vecchia.)

Un anno fa l'unico problema (ok, facciamo due), gli unici due problemi di Amelie erano i seguenti: 1. convincere il suo ragazzo, Frank, a chiederle di sposarla in modo che lei possa avere il matrimonio da favola che sogna (e progetta) da una vita; 2. convincere la sua migliore amica Martha a non rubarle completamente il suddetto matrimonio da favola, copiandole spudoratamente TUTTE le idee. Mica poco, direte voi. La svolta arriva con l'incontro tra Amelie e Ian ad un matrimonio (ovviamente quello di qualcun'altra, sia mai), che arriva giusto giusto per farle capire che forse tutto ciò che ha desiderato per tutta la vita è solo una sua idealizzazione, e non servirà a renderla felice se arriverà a ottenerlo con la persona sbagliata. Di sicuro, poi, Frank ci mette del suo proponendole un patto folle: la sposerà facendole avere il matrimonio dei suoi sogni, solo se lei accetterà di vivere questi mesi come coppia aperta, in modo che lui possa soddisfare tutte le sue fantasie con altre donne, preservando così ai suoi occhi la sua futura sposa (molto moderno, Frank).

Un anno dopo Amelie di problemi ne ha effettivamente molti di più: è senza lavoro, senza fidanzato, senza migliore amica, un articolo di giornale l'ha screditata in tutti i modi possibili e immaginabili e persino Ian, il suo Ian, spalla consolatrice e persona di cui si è follemente innamorata, è sparito letteralmente nel nulla... Viene invitata a una convention culinaria di una settimana nella città natale di Ian e partecipa nella speranza di rivederlo. Scopre che Ian è il figlio del rivale d'affari di suo padre e, ancora peggio, ormai vuole solo un'amicizia da lei. Ha una settimana per convincerlo a cambiare idea.

Ho amato tantissimo questo libro, il mio preferito dei due scritti dall'autrice, il tipo di scrittura, di caratterizzazione dei personaggi è unico, così come è unica in questo caso la scelta di usare la doppia linea temporale, poteva risultare un passo falso ma in realtà si è rivelata ottima nel rendere la lettura più fluida e dare quel tocco in più al racconto.

Mi sono rivista molto in Amelie, in quanto la sua storia - in parte - mi ricorda la mia storia personale. Si ritrova in un momento della sua vita in cui tutto intorno a lei sta cadendo a pezzi e non sa quali passi fare per uscire da questa situazione.

Vogliamo parlare di Ian? Per me quest'uomo non può fare niente di male, è perfetto.
Ian ha sempre rispettato Amelie fin dall'inizio. Rispetta i suoi limiti e i suoi sentimenti, aiutandola persino nella pianificazione del matrimonio nonostante i sentimenti che prova per lei. Non si arrende fino agli ultimi istanti prima del fatidico giorno del matrimonio, e la sua decisione di tirarsi indietro è guidata esclusivamente dalla necessità di preservare almeno in parte la sua dignità.


“He asked me to sit in his chair so he’d have an excuse to talk to you. He said you were the most beautiful woman he’d ever seen.”

“I don’t I . . .” Throwing another look at the couple, he mumbles, “I don’t think I’d ever stop looking at you that way. If you were mine.”

“Your fiancé is an uninterested douche who doesn’t treat you the way you deserve. The way I’d treat you.”

“No. You and I are never a bad idea.”

“I have no self control when it comes to you. I’m sorry.”

“I knew I was playing with fire, Amelie. And besides, I’d let you burn me anytime.”

“I fell for you without noticing, because it didn’t feel like falling, it felt like standing. So fucking high.”

“It’s because if you spell desserts bacckward―” I sigh loudly. “Never mind. Let’s go in.”

“It’s fine (…), we’re doing this thing where we say whatever passes through our minds.”