A review by elena_1902
Liberati della brava bambina: Otto storie per fiorire by Maura Gancitano

5.0

Si vede che Maura Gancitano e Andrea Colamedici (di cui ammiro il lavoro nella casa editrice Tlon, seguendoli su Instagram) applicano la filosofia come forma di pensiero e loro personale educazione nella vita di tutti i giorni, in un modo moderno e inevitabilmente legato alla sfera sociale e quindi alle strutture politiche su cui ancora troppi noi dovrebbero riflettere


Uno dei modi migliori per farlo è proprio partire dalle storie, concetti di cui sono una super fan perché le fiabe, i racconti, le storie anche dalle più antiche fino a quelle più moderne sono narrazioni che non possono scindere dal contesto in cui sono prodotte, e sono un’ottima base per studiare un determinato tipo di ruoli e quindi discriminazioni punti di vista; come questo caso quello femminista vs patriarcale, oppressione vs liberazione, il giudizio, la luce in cui i personaggi vengono tratteggiati, e così via.


Gli autori passano attraverso alcune delle più grandi icone narrative quali Malefica, Medea, Daenerys Targaryen, Jude de “Il racconto dell’Ancella”, storie di tempi diversi e modi diversi in cui queste protagoniste si emancipano, esprimono la loro rabbia, il loro risentimento e la loro coscienza di essere oppresse in un mondo che, comunque non lascia loro lo spazio di vincere quella battaglia.



Senza mai essere banale o superficiale, ma comunque con un linguaggio semplice, che è quello più utile per divulgare contenuti come le storie (che meritano di entrare nella coscienza dell’essere umano e di essere approfondite oltre il semplice intrattenimento), tenendo sempre a mente i luoghi comuni gli stereotipi e i dogmi della società -sia del passato sia nella sua evoluzione attuale-, questo libro esorta proprio con filosofia -come dice anche il titolo- a liberarsi della trappola della “brava ragazza” che obbedisce al sistema, o più precisamente della “brava bambina”: perché tutti questi personaggi così come tutte le donne in ogni angolo del pianeta hanno in comune l’essere educate a rimanere a loro posto (pena la cattiva reputazione, l’ostracismo, la violenza o addirittura ma morte), ma al contempo nelle storie però sempre fino all’ultimo a incrinare un minimo con le sbarre
Quello che può servire a renderle icone di un certo tipo di narrazione, ad ammirarle e rivendicarle: in quanto donne “cattive”, “pazze”, “fuori dalle regole”, rispetto a tanti altri personaggi che ritraggono invece la femminilità in modo discriminatorio, a loro possiamo avvicinarci e dire grazie ❤️‍