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ilaria44 's review for:
Central Park
by Guillaume Musso
Alice e Gabriel si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Lei poliziotta al 36 di Quai des Orfèvres a Parigi, lui pianista jazz americano. Non si conoscono e non si ricordano come sono arrivati lì, ma devono risolvere insieme questo mistero.
Mentre Gabriel mi è stato simpatico fin da subito, Alice mi è risultata molto più irritante. Impulsiva e testarda, con un passato difficile, a volte non ragiona proprio prima di agire e questo suo comportamento mi ha infastidita in più di una situazione.
Un bel thriller, pieno di azione e di colpi di scena (soprattutto dalla metà in poi). Scorre benissimo e si legge molto velocemente, grazie anche a uno stile abbastanza leggero. Inaspettato il finale.
Nell'esistenza ci sono rari momenti in cui si apre una porta e in cui la vita ci regala un incontro inatteso. Quello con l'essere complementare che ci accetta così come siamo, che ci prende nella nostra interezza, che indovina e accetta le nostre contraddizioni, le nostre paure, i nostri risentimenti, la nostra collera, il torrente di fango nero che cola nella nostra testa. E che ci placa. L'incontro con colui che ci tende uno specchio nel quale non abbiamo più paura di guardarci."
Mentre Gabriel mi è stato simpatico fin da subito, Alice mi è risultata molto più irritante. Impulsiva e testarda, con un passato difficile, a volte non ragiona proprio prima di agire e questo suo comportamento mi ha infastidita in più di una situazione.
Un bel thriller, pieno di azione e di colpi di scena (soprattutto dalla metà in poi). Scorre benissimo e si legge molto velocemente, grazie anche a uno stile abbastanza leggero. Inaspettato il finale.
Nell'esistenza ci sono rari momenti in cui si apre una porta e in cui la vita ci regala un incontro inatteso. Quello con l'essere complementare che ci accetta così come siamo, che ci prende nella nostra interezza, che indovina e accetta le nostre contraddizioni, le nostre paure, i nostri risentimenti, la nostra collera, il torrente di fango nero che cola nella nostra testa. E che ci placa. L'incontro con colui che ci tende uno specchio nel quale non abbiamo più paura di guardarci."