A review by clairen
3862 giorni. La candida storia dei Blur by Stuart Maconie

3.0

L'avevo letto per la prima volta milioni di anni fa e mi era piaciuto molto, stavolta un po' meno. Dedica troppo spazio alla fase iniziale, all'infanzia dei quattro e al periodo pre-Leisure, e va troppo di corsa nel raccontare alcuni dei periodi più importanti (in particolare il post Great Escape con la band che stava per sciogliersi e la crisi che ha portato a uno dei loro album migliori). Credo che, in sostanza, soltanto Modern Life Is Rubbish abbia lo spazio che merita.
Rimane comunque un libro molto bello, di un autore che li ha seguiti dai tempi dei Seymour, e grazie alle numerosissime interviste non solo ai protagonisti ma anche all'entourage e ai due boss della Food, tra gli altri, permette di conoscere le opinioni e le storie di chi era veramente dentro alla band; in più recupera tantissimi stralci di vecchie interviste che permettono di farsi quattro risate di fronte alle idiozie (consapevoli) del primo Damon Albarn (la più bella di tutte "Non ho dischi e le altre band non mi interessano").
L'edizione italiana, pur ammirevole (stando a GR, - ok, non una fonte troppo attendibile - è l'unica edizione in una lingua diversa dall'inglese), è piena di refusi e ha una traduzione che ho trovato abbastanza tremenda.