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A review by pila
Elizabeth a Rügen by Elizabeth von Arnim
3.0
Con l'arrivo della bella stagione, se siete amanti della natura e vi piace immergervi in lunghe pagine descrittive questo libro fa per voi.
Elizabeth a Rugen più che un romanzo sembra essere quasi una guida di viaggio, la stessa protagonista si rivolge spesso al lettore nel suo percorso, con recensioni su varie pensioni e lunghe descrizioni del paesaggio.
La protagonista, Elizabeth, decide di intraprendere un solitario viaggio per staccare dalla quotidianità e quale migliore occasione di visitare Rugen, l'isola più grande della Germania? Fornita di mappa con l'itinerario completo e accompagnata dalla propria burbera cameriera personale intraprende un viaggio che almeno all'inizio, si prospetta essere solitario e circondato da tanto verde ma presto la situazione cambierà perchè a rompere gli schemi ci saranno una coppia di madre e figlio che sembrano essere sempre in mezzo, una cugina femminista e e il suo vecchio marito.
Per certi versi questo romanzo mi ha ricordato Un incantevole aprile della stessa autrice, la natura era già molto presente ma in particolare qui fa proprio da padrona, sono tante le pagine dedicate completamente al paesaggio e lunghe sono le descrizioni: apprezzo sempre la bravura della Von Arnim in quanto grande ritrattista di paesaggi magnifici ma in questo caso avrei preferito maggiore spazio alla storia che, benché breve e frettolosa, è l'aspetto che più mi è piaciuto.
Sempre acuta e intelligente invece lo è nei rapporti interpersonali e nei dialoghi che intercorrono tra di loro, i soliti siparietti divertenti sono presenti anche qui, in maniera abbastanza cospicua, fanno ridere di gusto e colpiscono per la loro sagacia.
Complice anche una protagonista che conquista il lettore con il suo sense of humor e personaggi secondari che con le loro personalità eccentriche si immergono perfettamente nella storia, il romanzo risulta piacevole ma, anche con un finale piuttosto frettoloso e non del tutto soddisfacente, si colloca al di sotto di altri romanzi letti dell'autrice.
Elizabeth a Rugen più che un romanzo sembra essere quasi una guida di viaggio, la stessa protagonista si rivolge spesso al lettore nel suo percorso, con recensioni su varie pensioni e lunghe descrizioni del paesaggio.
La protagonista, Elizabeth, decide di intraprendere un solitario viaggio per staccare dalla quotidianità e quale migliore occasione di visitare Rugen, l'isola più grande della Germania? Fornita di mappa con l'itinerario completo e accompagnata dalla propria burbera cameriera personale intraprende un viaggio che almeno all'inizio, si prospetta essere solitario e circondato da tanto verde ma presto la situazione cambierà perchè a rompere gli schemi ci saranno una coppia di madre e figlio che sembrano essere sempre in mezzo, una cugina femminista e e il suo vecchio marito.
Per certi versi questo romanzo mi ha ricordato Un incantevole aprile della stessa autrice, la natura era già molto presente ma in particolare qui fa proprio da padrona, sono tante le pagine dedicate completamente al paesaggio e lunghe sono le descrizioni: apprezzo sempre la bravura della Von Arnim in quanto grande ritrattista di paesaggi magnifici ma in questo caso avrei preferito maggiore spazio alla storia che, benché breve e frettolosa, è l'aspetto che più mi è piaciuto.
Sempre acuta e intelligente invece lo è nei rapporti interpersonali e nei dialoghi che intercorrono tra di loro, i soliti siparietti divertenti sono presenti anche qui, in maniera abbastanza cospicua, fanno ridere di gusto e colpiscono per la loro sagacia.
Complice anche una protagonista che conquista il lettore con il suo sense of humor e personaggi secondari che con le loro personalità eccentriche si immergono perfettamente nella storia, il romanzo risulta piacevole ma, anche con un finale piuttosto frettoloso e non del tutto soddisfacente, si colloca al di sotto di altri romanzi letti dell'autrice.