A review by lit_terary
Gli affamati by Mattia Insolia

2.0

“Boh. Ma quindi?”, ciò che odio dire alla fine di un libro, eppure eccomi.

“Gli affamati” è la storia di due giovani fratelli abbandonati a loro stessi, con un passato difficile alle spalle, una famiglia smembrata, e tantissima rabbia dentro. Il motivo per cui siano così incazzati con la vita potrebbe sembrare abbastanza ovvio, eppure questa rabbia, in tutta la sua preponderanza, non mi sembra venga mai veramente approfondita o esaminata. Dico “preponderante” perchè alla fin fine c’è solo quella (per quanto possa essere giustificata), e anche se il titolo dice “affamati” io questa gran fame non l’ho vista. Non si capisce di che cosa questi ragazzi siano affamati, che cosa vogliano, dove vogliano andare. Il discorso vale in particolare per Paolo, il fratello maggiore, una figura in pena che vaga senza meta e che vuol solo spaccare roba. Boh.

Un altro aspetto che mi ha fatto storcere il naso, poi, è il modo in cui viene rappresentata la violenza in questo libro: pur essendo un tratto funzionale alla caratterizzazione dei personaggi (che poi, potrà essere l’unico?, dico io), a volte sembra avere uno scopo più sensazionalistico che altro. Tanti atti di violenza e non ne scaturisce mai niente, è puramente fine a se stessa.

In generale non è un bruttissimo libro, però sono abbastanza delusa perchè avrei voluto vedere altro, un qualcosa di più, l’intento di andare oltre.