A review by mynameschiara
La solitudine dei numeri primi by Paolo Giordano

4.0

Ho letto questo libro due volte. La prima volta avevo 16/17 anni e mi ricordo che il libro non mi era piaciuto per nulla, ogni pagina mi metteva a disagio, quasi mi disgustava, non riuscivo a comprendere quel bisogno di solitudine dei due protagonisti. Innocentemente credevo che in storie come queste i personaggi siano destinati a mettersi insieme, perché interpretavo il bisogno di Alice e Mattia di cercarsi come un desiderio di completarsi a vicenda.
La seconda volta che ho letto il libro, qualche anno dopo, mi sono resa conto di quanto la solitudine invece fosse totalizzante, un confine costruito che non si lascia oltrepassare da nessuno. Un mondo proprio e individuale dove l'unico riscatto sembra essere la fotografia per Alice e la matematica per Mattia, ma forse più che essere una liberazione, le due discipline sono delle gabbie che distanziano ancora di più i due dal mondo. E il costante inseguimento dei due è sì un bisogno di calore umano, di affetto, ma sempre nella prospettiva di due numeri primi gemelli, sempre vicini ma destinati e non unirsi mai.
Una sensazione che non è cambiata nella lettura del libro è il disagio provato nella prima parte, dove viene raccontata la vita dei protagonisti dall'infanzia alle scuole superiori. Ma se durante la prima lettura del libro la sensazione di disagio era superficiale, quasi disinteressata, la seconda volta mi ci sono immersa completamente, quasi autoinfliggendomi la sofferenza di Alice e Mattia.
Sono state pagine lette in apnea, velocemente, quasi di fretta, per non lasciarmi sopraffare dalla crudeltà che può esserci tra adolescenti