A review by jess_theinkspell
Catastrophe Queen by Emma Hart

4.0

Avendo questa autrice tra le papabili per il Rare, ma essendo indecisa su quale dei suoi libri editi in Italia buttarmi, ho optato per leggere un inedito e l'opportunità è arrivata proprio con l'ARC di "Catastrophe Queen" che si preannunciava una lettura easy e da ridere e devo ammettere che non mi ha delusa.

La storia si presenta esattamente per quello che è: una commedia divertente, senza grandi pretese. D'altra parte, in 195 pagine, non ci si può aspettare un romanzo al cento per cento, ma intrattiene nel modo migliore.

La caratterizzazione dei personaggi è un po' blanda, lo ammetto, perché anche se ci viene ripetuto più di una volta che Mallory è un cataclisma ambulante e ci viene altrettanto dimostrato che, invece, Cameron è un vero gentiluomo, non ci viene raccontato quasi nulla del loro background. Abbiamo a che fare con le loro famiglie e i loro amici, vediamo come interagiscono gli uni con gli altri, ma resta tutto sempre molto superficiale.

In compenso, però, le tragedie annunciate di Mallory sono esilaranti. Il suo senso dell'umorismo e il sarcasmo sono ciò che davvero tiene in piedi la storia e devo dire che anche Cameron ha un suo perché non essendo il solito Amministratore Delegato fatto con lo stampino.

Entrambi hanno qualcosa che li differenzia dai soliti personaggi e questo compensa di gran lunga le altre lacune.

Sebbene la storia si svolga piuttosto velocemente - tre settimane - in realtà il libro è un dolcissimo slow burn perché (piccolo spoiler) i due arrivano al sodo solo nelle ultime pagine. Prima, infatti, abbiamo un sacco di situazioni divertenti, esilaranti e quotidiane in cui i due si conoscono e si scoprono, che se ambientate in un lasso di tempo più lungo, avrebbero dato un senso migliore alla narrazione, ma riescono comunque a non annoiare mai, né a sembrare troppo assurde.

Lo stile della Hart, anche in inglese, è piuttosto semplice e decisamente scorrevole. Intrattiene e strappa più di un sorriso e di una risata spesso e volentieri.

In generale, il voto complessivo sarebbe stato un tre e mezzo, ma ho voluto arrotondare a quattro proprio per la leggerezza e il senso di abbraccio che si sente mentre si legge.