A review by andrepinza
La figlia del capitano by Alexander Pushkin

4.0

Probabilmente l'ultima lettura dell'anno e non potevo che chiudere in bellezza con un bel romanzo russo. Ho scoperto la letteratura russa da un paio d'anni, mi ci sono avvicinata con cautela e timore perché la sua nomea di "mattonazzi" la precedeva. Invece mi sono subito ricreduta e ho scoperto un mondo meraviglioso, di intrattenimento al pari di quello vittoriano, pieno di colpi di scena e temi d'avanguarda, con una caratterizzazione dei personaggi che ritrovo raramente in altre letterature. Ma soprattutto, sono dei dei romanzi universali perché quello che è stato scritto 200-300 anni fa è comprensibilmente sovrapponibile ad avvenimenti e relazioni sociali di oggi.
La figlia del Capitano, ingannevole per il suo titolo che preannuncia un romanzo d'amore, è un ritratto storico di atroci battaglie (l'assedio di Orenburg in primis) e tattiche di guerra, affiancate alla storia personale di Mar'ja (chiamata spesso col diminutivo Maša) e Pëtr Andréevič Grinëv, due giovani innamorati che dovranno patire parecchie fatiche per ritrovarsi. Lo stile di scrittura di Puskin è fluido e omogeneo, non ti perdi una virgola perché l'occhio scivola velocemente sulla pagina e le saltuarie rotture della quarta parete tengono attiva ancor di più la tua attenzione, già ampiamente all'erta.
Il doppio finale, poi, è la chicca in più che ti appaga completamente e ti fa girare l'ultima pagina con un senso di completezza e soddisfazione.