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A review by dennyb1
Deadhouse Gates by Steven Erikson
5.0
Giunto al secondo volume di questa saga posso già dire che è una delle migliori che qualunque appassionato di fantasy possa mai avere la fortuna di leggere. Steven Erikson impreziosisce il mondo che aveva già presentato ne I giardini della luna (bistrattato dagli stessi fan, ma che a me è piaciuto tantissimo), senza dimenticare di aggiungere nuovi personaggi, uno più bello dell’altro, la cui caratterizzazione psicologica si mostra attraverso le loro azioni e le loro parole.
La dimora fantasma, se vogliamo, è un libro on the road: Violinista, Crockus e Apsalar sono alla ricerca di Tremorlor, l’antica Dimora Fantasma di Kellanved e il Danzatore; Mappo e Icarium sono impegnati in un viaggio tanto lungo quanto straziante (impossibile non innamorarsi della loro amicizia); Kalam ha una missione ben precisa da compiere e riguarda l’Imperatrice Laseen; Coltaine e il suo esercito (oltre allo storico Duiker), invece, dopo la ribellione delle tribù che fanno capo a Sha’ik, devono portare in salvo migliaia di fuggiaschi, e finiranno per entrare nella leggenda (le pagine dedicate alla Catena dei Cani di Coltaine sono meravigliose, e il finale farà commuovere).
Ma non si può dimenticare di citare Felisin (proprio lei, la sorella di Paran), e il suo percorso attraverso il sesso e la perdita dell’innocenza, del saggio Heboric, di Baudin, dell’ombra lunga e minacciosa dell’Aggiunto Tavore, del colpo di scena riguardante l’identità di Trono d’Ombra e Cotillion e tante di quelle nuove informazioni che vanno a comporre la lore del mondo di Malazan da far girare la testa, ma che non fanno pentire neanche per un secondo di aver intrapreso questo lunghissimo viaggio.
La dimora fantasma, se vogliamo, è un libro on the road: Violinista, Crockus e Apsalar sono alla ricerca di Tremorlor, l’antica Dimora Fantasma di Kellanved e il Danzatore; Mappo e Icarium sono impegnati in un viaggio tanto lungo quanto straziante (impossibile non innamorarsi della loro amicizia); Kalam ha una missione ben precisa da compiere e riguarda l’Imperatrice Laseen; Coltaine e il suo esercito (oltre allo storico Duiker), invece, dopo la ribellione delle tribù che fanno capo a Sha’ik, devono portare in salvo migliaia di fuggiaschi, e finiranno per entrare nella leggenda (le pagine dedicate alla Catena dei Cani di Coltaine sono meravigliose, e il finale farà commuovere).
Ma non si può dimenticare di citare Felisin (proprio lei, la sorella di Paran), e il suo percorso attraverso il sesso e la perdita dell’innocenza, del saggio Heboric, di Baudin, dell’ombra lunga e minacciosa dell’Aggiunto Tavore, del colpo di scena riguardante l’identità di Trono d’Ombra e Cotillion e tante di quelle nuove informazioni che vanno a comporre la lore del mondo di Malazan da far girare la testa, ma che non fanno pentire neanche per un secondo di aver intrapreso questo lunghissimo viaggio.