A review by dory_a
Letters to the Lost by Brigid Kemmerer

4.0

Sono passati quattro mesi da quando Juliet ha perso la madre, morta improvvisamente in un incidente stradale, eppure lei non sembra ancora minimamente pronta a lasciarla andare ed è per questo che, ogni tanto, le scrive delle lettere che poi lascia sulla sua lapide. Declan invece, dopo essere rimasto anche lui coinvolto in un incidente stradale, deve scontare alcune ore di servizio sociale dando una mano al cimitero ed è proprio mente è intento ad aiutare che nota una delle lettere lasciate da Juliet e, spinto dalla curiosità, decide di aprirla e leggerla; il contenuto della lettera lo colpisce talmente tanto che Declan sente l'assurdo bisogno di scrivere una risposta. Ed è così che i due cominciano a scambiarsi lettere (e poi email), trovando conforto e comprensione l'uno nell'altra; il problema però è che Juliet non sa che il ragazzo con cui ha deciso di confidarsi è Declan e nemmeno Declan sa la vera identità della sua interlocutrice e se i due riusciranno a legare e ad accettarsi anche nella vita reale è tutto da vedere...
Letters to the lost ha una media di 4.36 (su Goodreads ovviamente) e, anche se non si prende in considerazione questo semplice numero, ho sempre e solo sentito pareri positivi riguardanti questo libro ed era quindi ovvio che le mie aspettative fossero abbastanza alte; tutto sommato il libro mi è piaciuto ma devo ammettere di non averlo trovato sensazionale come mi aspettavo.
In generale ho sicuramente apprezzato le situazioni e i temi esplorati dall'autrice: sia Juliet che Declan hanno perso un membro della propria famiglia (nel caso di Juliet si tratta ovviamente della mamma, mentre nel caso di Declan verrà rivelato nel corso della storia) quindi uno dei temi più importanti è senza dubbio quello del lutto, come condizioni una persona e tutta la sua vita; si parla poi molto dei pregiudizi, di come spesso si ha la presunzione di conoscere tutto di una persona dopo una sola occhiata, magari rivolta pure di sfuggita; della paura di non poter rimediare ad un grave errore (fatto durante un brutto periodo) e che gli altri ci giudicheranno sempre in base ad esso; o ancora del timore di diventare come i propri genitori, nel caso non siano stati dei modelli esemplari (come temono Declan ed il suo migliore amico Rev) oppure di non riuscire mai ad arrivare alla loro altezza (come nel caso di Juliet che ha smesso di coltivare la sua passione - la fotografia - perché convinta che i suoi lavori saranno sempre inferiori a quelli di sua madre, una fotoreporter famosa soprattutto per i suoi scatti di zone di guerra). Insomma, Letters to the lost tocca tanti argomenti sempre attuali ed è pieno di bei messaggi.
Un'altra cosa che mi è piaciuta è che il libro non si concentra principalmente sulla storia d'amore tra Juliet e Declan, anzi: inizialmente credo che i due cercassero semplicemente qualcuno con cui confidarsi e che li capisse ed infatti eventuali sentimenti (romantici) entrano in scena solo molto più tardi; l'attenzione viene posta soprattutto sull'amicizia tra Declan e Rev e quella tra Juliet e Rowan nonché sul rapporto che i due protagonisti hanno con le rispettive famiglie.
A proposito di quest'ultimo punto è sicuramente d'apprezzare la grande importanza data ai personaggi adulti visto che in molti Young Adult o appaiono poco o sono completamente assenti. Declan vive in una cosa nella quale non si sente più il benvenuto con un patrigno che da tempo ha rinunciato a costruire un rapporto sano con lui ed una madre che non solo non si sforza di cercare di risolvere la situazione ma non sembra nemmeno rendersi conto della sofferenza del figlio; Juliet, d'altra parte, essendo figlia unica vive ormai sola con il padre con cui non ha mai avuto un rapporto stretto e la scomparsa improvvisa della madre li ha fatti allontanare ancora di più. Questi personaggi, all'inizio, ci vengono mostrati sotto una luce abbastanza negativa ma l'autrice è brava a bilanciare le cose e ad inserire adulti pronti a comprendere e ad aiutare Juliet e Declan e, naturalmente, i legami familiari sono destinati a cambiare ed evolversi nel corso del libro.
Come sottolineato prima però non ho trovato Letters to the lost così impressionante come mi aspettavo ed i motivi sono vari: innanzitutto in alcuni punti il libro è un po' lento, diciamo pure noioso, e sono convinta che Brigid Kemmerer avrebbe potuto inserire momenti più interessanti e che facessero effettivamente avanzare la trama, inoltre il "colpo di scena" finale riguardante la mamma di Juliet io non l'avrei inserito o, quantomeno, non l'avrei inserito a quaranta pagine dalla fine visto che ormai a quel punto era praticamente impossibile dedicargli lo spazio e l'importanza che meritava. Il finale invece, per quanto mi sia piaciuto, l'ho trovato leggermente inferiore al resto del libro e avrei apprezzato tantissimo una bella conversazione faccia a faccia tra Juliet e Declan.
Mi sarebbe poi piaciuto che l'autrice avesse concesso più spazio all'amicizia tra Juliet e Rowan nonché al personaggio di Rowan in generale dato che viene a malapena approfondito. Il resto dei personaggi però l'ho apprezzato molto, in particolare Juliet e Declan: i protagonisti di Letters to the lost sono ben lontani dall'essere perfetti (dicono spesso la cosa sbagliata, non sempre prendono le decisioni più giuste) ma sono disposti ad imparare e a migliorare; tra i due ammetto che forse ho preferito di più Declan, sia perché è quello che si sforza di più di cambiare sia perché credo che l'autrice abbia gestito meglio il suo percorso. Infine non posso non menzionare Rev, il miglior amico di Declan, un personaggio estremamente interessante con una storia molto complicata alle spalle che spero di approfondire presto nel companion novel, More Than We Can Tell.
Insomma, pur non avendo soddisfatto al 100% le mie aspettative, Letters to the lost si è rivelato comunque un bellissimo libro e terrò indubbiamente d'occhio le prossime uscite di Brigid Kemmerer!