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A review by readbyeli
Quaderno proibito by Alba de Céspedes
4.0
Alba de Céspedes è un'autrice che ho scoperto di recente, ma non penso ci sia da stupirsi: è stata più volte censurata per l'audacia con cui denuncia la condizione della donna nel dopoguerra e così, come la maggior parte delle scrittrici del nostro '900, è caduta nel dimenticatoio.
"Quaderno proibito" è un diario che Valeria, una donna di quarantré anni, scrive di nascosto dai suoi figli e da suo marito annotando vari episodi di vita familiare che la portano a riflettere su diversi aspetti che riguardano il ruolo della donna all'interno della famiglia e della società. Già il titolo è emblematico: l'aggettivo "proibito" riferito al diario in realtà fa riferimento all'atto stesso di scrivere su carta le proprie riflessioni da parte di una donna - concetto che più volte Valeria sottolinea nel corso della narrazione. Uno dei temi centrali di questo romanzo, infatti, è proprio l'atto della scrittura come atto di autoaffermazione e ribellione.
Ho trovato questo libro scomodo, scomodo per l'attualità dei pensieri di Valeria, per l'autenticità dolorosa delle sue riflessioni sull'essere donna e sull'essere madre, che sembrano quasi in contraddizione con tutta una serie di desideri - desiderare di essere indipendente, di lavorare, di avere un proprio spazio, di esprimersi senza dover costantemente abbassare lo sguardo sentendosi colpevole o mordersi la lingua per timore di dire qualcosa di compromettente - come se l'essere una donna escludesse il diritto ad avere tutto ciò.
Certi pensieri che Valeria ha annotato in piena notte, quand'era sicura che la sua famiglia stesse dormendo, li ho sentiti sulla pelle, mi sono risuonati dentro spingendomi a mia volta a riflettere e interrogarmi.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura mi è piaciuto tanto: è un libro immersivo, scorrevolissimo e brillante. La penna dell'autrice è piana e semplice, ma puntuale e profonda. Ve lo consiglio se siete alla ricerca di un libro che vi scuota e vi spinga a riflettere, ma che al tempo stesso sia agevole da leggere e vi tenga incollatə alle pagine
"Quaderno proibito" è un diario che Valeria, una donna di quarantré anni, scrive di nascosto dai suoi figli e da suo marito annotando vari episodi di vita familiare che la portano a riflettere su diversi aspetti che riguardano il ruolo della donna all'interno della famiglia e della società. Già il titolo è emblematico: l'aggettivo "proibito" riferito al diario in realtà fa riferimento all'atto stesso di scrivere su carta le proprie riflessioni da parte di una donna - concetto che più volte Valeria sottolinea nel corso della narrazione. Uno dei temi centrali di questo romanzo, infatti, è proprio l'atto della scrittura come atto di autoaffermazione e ribellione.
Ho trovato questo libro scomodo, scomodo per l'attualità dei pensieri di Valeria, per l'autenticità dolorosa delle sue riflessioni sull'essere donna e sull'essere madre, che sembrano quasi in contraddizione con tutta una serie di desideri - desiderare di essere indipendente, di lavorare, di avere un proprio spazio, di esprimersi senza dover costantemente abbassare lo sguardo sentendosi colpevole o mordersi la lingua per timore di dire qualcosa di compromettente - come se l'essere una donna escludesse il diritto ad avere tutto ciò.
Certi pensieri che Valeria ha annotato in piena notte, quand'era sicura che la sua famiglia stesse dormendo, li ho sentiti sulla pelle, mi sono risuonati dentro spingendomi a mia volta a riflettere e interrogarmi.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura mi è piaciuto tanto: è un libro immersivo, scorrevolissimo e brillante. La penna dell'autrice è piana e semplice, ma puntuale e profonda. Ve lo consiglio se siete alla ricerca di un libro che vi scuota e vi spinga a riflettere, ma che al tempo stesso sia agevole da leggere e vi tenga incollatə alle pagine