A review by mikimeiko
Dragonquest by Anne McCaffrey

4.0

Pern per adesso mantiene la sua promessa, e ti avvolge in atmosfere d'altri tempi e d'altri luoghi.
C'è qualcosa, nelle grandi saghe fantasy/scifi di fine anni '70 che è difficile trovare nei libri moderni. Probabilmente per cominciare, il fatto che si, sono saghe, ma ogni libro è a se, sebbene ci siano trame che proseguono da un libro all'altro. Un po' la differenza che c'è tra un telefilm e una trilogia cinematografica, tipo. Oppure no, ma vabbè, non è solo questo XD. E' forse il fatto che gli autori spesso saltellavano avanti e indietro nel tempo, invece di scrivere una saga lineare. Ma soprattutto è il motivo alla base di questo, ovvero che questi mondi sono assolutamente vividi nella mente dello scrittore, e conseguentemente nella testa del lettore. Leggi un libro che parla dei Weyr di Pern, ma gli accenni agli Hold o alle Craft non sono vuoti, sono sfuggenti ma ti fanno intuire un mondo al di fuori di quello che stai leggendo.
Ho trovato Dragonquest particolarmente interessante perchè, se nel primo romanzo avevamo come protagonisti F'Lar e Lessa, ovvero il tipico uomo-che-a-un-certo-punto-comanderà-tutto-è-evidente-fin-dalla-prima-pagina e la ragazza-cresciuta-nelle-difficoltà-ma-con-una-grande-nobiltà-interiore-ed-è-pure-figa, in questo il fuoco viene spostato su F'Nor (il fratello di F'Lar) e Brekke, che sono un po' quei personaggi che sembrano dei comprimari ma poi invece fanno cose straordinarie. E Brekke è gentile e compassionevole senza mai risultare stucchevole, e F'Nor si sviluppa bene come protagonista, incredibilmente approfondito senza tradire l'impressione che aveva dato nel primo libro.
E comunque è una saga tanto bella, per cui si continua :D