A review by dory_a
Snow in Love by Nic Stone, Aimee Friedman, Melissa de la Cruz

3.0

Quest'anno, per la prima volta da quando leggo, ho pensato che sarebbe stato divertente cercare di leggere a Dicembre libri ambientati esclusivamente durante questo mese o, ancora meglio, durante il periodo natalizio/delle feste; poiché poi era passato decisamente troppo tempo dall'ultima volta che avevo letto una raccolta di racconti, ho deciso di prendere due piccioni con una fava e di iniziare con Snow in Love, una raccolta di quattro racconti ambientati durante le vacanze natalizie/invernali, appunto. Di Snow in Love però non ne avevo sentito parlare proprio benissimo e quindi ammetto che ho iniziato la lettura con delle aspettative piuttosto basse. E menomale: dei quattro racconti me ne sono piaciuti soltanto due ma grazie alle mie basse aspettative non ci sono rimasta poi così male e tutto sommato sono felice di aver recuperato questa raccolta (anche solo per i due racconti che ho apprezzato).

Prima di passare alle brevi recensioni di ogni racconto però, ci tengo a sottolineare una cosa: Snow in Love è stato tecnicamente pubblicato nel 2018 ed in effetti il primo racconto (Snow and Mistletoe di Kasie West) e l’ultimo (Grounded di Nic Stone) non sono mai stati pubblicati prima e sono stati scritti specificatamente per questa raccolta. Il "problema" si pone per quanto riguarda il secondo ed il terzo racconto (rispettivamente, Working in a Winter Wonderland di Aimee Friedman e The Magi’s Gifts di Melissa de la Cruz) già precedentemente pubblicati in un'altra raccolta di racconti uscita nel lontano 2006; ora, non ci sarebbe niente di male nel "riciclare" racconti, il fatto è che è lampante che sono stati scritti ben quindici anni fa e visto che i gusti dei lettori di allora sono sicuramente diversi dai gusti dei lettori di adesso (o comunque del 2018), forse sarebbe stato meglio far scrivere alle due autrici dei racconti nuovi o, almeno, fargli rivedere e modificare un po' Working in a Winter Wonderland e The Magi’s Gifts.

Snow and Mistletoe: 4 stelline

Mancano pochi giorni a Natale ed Amalie è bloccata all'aeroporto di Denver; a causa del mal tempo infatti tutti i voli sono stati cancellati e lei, per via dell'età, non può nemmeno affittare un'auto per tentare di tornare a casa in tempo per Natale. Amalie è sul punto di rassegnarsi e aspettare semplicemente che il tempo migliori quando si imbatte per caso in Sawyer, un suo compagno di scuola, anche lui diretto a casa insieme a due suoi amici e a sua sorella, che le propone di viaggiare insieme a loro. Durante l'improvvisato road trip in macchina non tutto andrà secondo i piani, ma questo pessimo imprevisto finirà per riservare ad Amalia delle belle sorprese...

Il primo racconto di Snow in Love, scritto da Kasie West, fa in realtà ben sperare anche per il resto della raccolta. Di Snow and Mistletoe infatti mi è piaciuto praticamente tutto: l'atmosfera invernale/natalizia, l'improvviso road trip pieno di imprevisti, la protagonista e la sua storyline (che ho trovato molto interessante) e pure l'interesse amoroso devo ammettere che non mi è affatto dispiaciuto, anzi. Si tratta di una storia senza dubbio a tratti un po' superficiale (ma trattandosi di una short story non posso lamentarmi più di tanto) ma comunque molto carina, in particolare ho apprezzato veramente tanto lo sviluppo della relazione tra Amalie e Sawyer (nonostante avvenga in maniera abbastanza veloce, soprattutto per i miei standard) - e mi fa piacere che l'autrice li abbia fatti avvicinare e conoscersi? meglio prima di far succedere qualcosa tra di loro - e come Kasie West ha gestito e "risolto" la storyline di Amalie, che non c'entra nulla con Saywer e gli altri personaggi ma riguarda la scuola che frequentava in Italia e che lei ha improvvisamente abbandonato. L'unica cosa che non mi ha fatto impazzire di questo racconto sono le sfide che ogni tanto Saywer ed i suoi amici si lanciano; tralasciando il fatto che non aggiungono praticamente nulla alla storia (immagino che il loro unico scopo fosse quello di far ridere), ad un certo punto la cosa è diventata pure alquanto ridicola.

Working in a Winter Wonderland: 2 stelline

Maxine è convinta di aver trovato il vestito dei suoi sogni, o quantomeno il vestito perfetto per il party di capodanno organizzato dalla sua migliore amica; peccato che non possa permetterselo, a meno che, durante le vacanze invernali, Maxine non riesce a trovare un lavoretto. Il caso vuole che al grande magazzino del padre della sua cotta del liceo cerchino urgentemente un dipendente e Maxine, al pensiero di poter non solo guadagnare finalmente i soldi che le servono per il vestito ma anche di vedere la sua cotta praticamente tutti i giorni, non esita ad accettare. Riuscirà Max a comprare il vestito tanto ambito e a conquistare il ragazzo che le piace?

Già dal secondo racconto però è chiaro perché questa raccolta non abbia un voto così alto su Goodreads. In realtà, la premessa di Working in a Winter Wonderland (per quanto banale e potenzialmente trash) non era completamente da buttare: la protagonista ha bisogno di un lavoro per permettersi il vestito dei suoi sogni e riesce, per pura fortuna, a trovarlo al negozio del padre della sua cotta, redendosi conto solo dopo aver accettato l'offerta che il lavoro prevede che lei si travesta da elfo e quindi - che disgrazia! - è così che la vedrà tutti i giorni il ragazzo che le piace. Il problema (uno dei tanti, in realtà) è che l'autrice ha pensato fosse una buona idea stravolgere tutta la storia a poche pagine dalla fine (di un racconto comunque abbastanza breve) e "cambiare" di punto in bianco
Spoilerl'interesse amoroso della protagonista
. Personalmente, mi sono sentita presa in giro dall'autrice, senza contare che ho avuto la sensazione di aver sostanzialmente perso tempo visto che fino a quel momento Aimee Friedman aveva dedicato ampio spazio
Spoileralla cotta del liceo di Max, trascurando completamente tutti gli altri personaggi
. Se però l'autrice ci teneva così tanto a raccontare proprio questa storia, allora la svolta doveva avvenire minimo a metà racconto e avrebbe sicuramente dovuto farci conoscere meglio l'effettivo
Spoilerinteresse amoroso
e magarli farlo conoscere anche alla protagonista. Comunque, a prescindere da questo "colpo di scena", il racconto era destinato a non piacermi fin dall'inizio a causa proprio della protagonista, che io ho trovato molto antipatica e ipercritica, e della sua cotta insensata per un ragazzo di cui conosce a malapena nome e cognome. A tal proposito, ripeto, invece di dedicare tanto spazio a lui - pessimo quanto la protagonista, se non addirittura di più - l'autrice avrebbe potuto concentrarsi invece sui colleghi di Maxine, all'apparenza molto più simpatici. Infine, essendo Maxine ebrea, ero convinta che Aimee Friedman ci avrebbe mostrato come lei e la sua famiglia festeggiano l'Hanukkah, quali tradizioni seguono e quali no, etc. invece mi sono dovuta accontentare di piccoli accenni.

The Magi’s Gifts: 1 stellina

Mancano pochi giorni a Natale e Kelsey sta avendo non poche difficoltà a trovare il regalo perfetto per il suo ragazzo, Brenden: a causa del magro budget infatti le sue opzioni sono abbastanza limitate e niente le sembra all'altezza di Brenden e della loro storia d'amore. Riuscirà Kelsey a fare al suo ragazzo un regalo degno dell'amore che provano l'una per l'altro?

Se il precedente racconto è talmente tanto ridicolo da risultare esilarante (anche se inavvertitamente), The Magi’s Gifts è semplicemente pessimo. A quanto pare il racconto di Melissa de la Cruz è il retelling di un altro racconto - The Gift of the Magi di O. Henry - io però, prima di leggerlo, non lo sapevo quindi non ho potuto nemmeno apprezzare come l'autrice ha pensato di rivisitare la storia originale, ma non credo che la mia opinione sarebbe poi cambiata così tanto visto che di The Magi’s Gifts non mi è piaciuto praticamente nulla. Personalmente, ho trovato Kelsey - la protagonista - a dir poco insopportabile e banale dato che il suo unico scopo nella vita sembra essere quello di farsi accettare dal gruppo di ragazzi ricchi che frequenta la sua scuola (cercando quindi di tenere ben nascosta la sua presunta povertà); soprattutto però, ho detestato la coppia di questo racconto: il rapporto tra Brenden e Kelsey infatti è a dir poco pessimo in quanto quest'ultima, per tutto il racconto in pratica, non fa altro che criticare il suo ragazzo e desiderare che cambi (soprattutto l'aspetto) affinché sembri meno "povero". Inoltre, nonostante The Magi’s Gifts sia ovviamente ambientato in prossimità del Natale e si parli tanto di regali, io personalmente l'atmosfera natalizia l'ho sentita poco e non ho capito perché l'autrice, invece di concentrarsi su quest'ultima, abbia preferito sommergere il lettore di dettagli parecchio inutili. La ciliegina sulla torta poi è stato sicuramente il finale, in particolare il "colpo di scena" che viene citato nella sinossi del racconto; probabilmente lo scopo di Melissa de la Cruz era quello di trasmettere un messaggio positivo, dolce e romantico, io però non sono dello stesso avviso e anzi, l'ho trovato un messaggio molto negativo.

Grounded: 5 stelline

È la vigilia di Natale e Leigh è bloccata all'aeroporto di Atlanta; proprio quando è convinta che le cose non possano andare peggio di così, la ragazza scopre che al suo stesso aeroporto c'è anche Harper, una sua vecchia amica che non vede da più di tre anni ovvero da quando Leigh ha capito di avere una cotta per lei e, temendo una reazione negativa da parte di Harper, ha pensato fosse meglio non frequentarsi più. Leigh però sa bene che sarebbe stupido non incontrarsi, visto che comunque lei ed i suoi genitori passeranno le vacanze invernali a casa della famiglia di Harper; così, quando Harper la contatta, Leigh decide di temporeggiare e di proporre alla ragazza un gioco (una specie di caccia al tesoro in giro per l'aeroporto). Il gioco però non può durare per sempre ma non è detto che, al momento dell'incontro, Leigh riuscirà a confessare ad Harper il vero motivo del suo allontanamento...

Fortunatamente, la raccolta si è conclusa su una nota positiva con quello che è senza dubbio il mio racconto preferito: Grounded di Nic Stone. Di questo racconto ho apprezzato, innanzitutto, i personaggi (che in realtà sono pochissimi), soprattutto la protagonista - Leigh - ma mi è piaciuta molto anche Harper, sua vecchia amica e cotta; tutto sommato poi, non mi è dispiaciuta nemmeno la migliore amica della protagonista, anche se la conosciamo solo attraverso i messaggi che le due ragazze si scambiano. Inoltre, ho adorato il fatto che Leigh ed Harper si conoscessero già da prima e quindi durante il racconto le vediamo più che altro riallacciare i rapporti e magari dare inizio ad una relazione molto diversa da quella che avevano quando erano più piccole. A differenza degli altri racconti di Snow in Love poi, Grounded è l'unico in cui l'autrice ha deciso di affrontare temi come il razzismo e la scoperta (sebbene nel caso di Leigh si tratti più di riconoscerlo ed accettarlo) del proprio orientamento sessuale, temi che devo dire Nic Stone è riuscita a trattare anche abbastanza bene (per quanto po' superficialmente) con le poche pagine e disposizione. Insomma, Grounded mi è piaciuto talmente tanto che alla fine, anche quegli aspetti su cui avevo dei dubbi mi hanno convinta, come per esempio l'ambientazione: essendo il racconto ambientato solo ed esclusivamente in un aeroporto, temevo che a lungo andare l'avrei trovata noiosa; l'autrice però ha scelto un aeroporto molto particolare - quello di Atlanta - e ha deciso di mostrarci e concentrarsi solo su i luoghi più interessanti dell'aeroporto (come per esempio le mostre di storia ed arte presenti al suo interno), facendomi infine apprezzare molto anche l'ambientazione.

Insomma, Snow in Love non è di certo la miglior raccolta di racconti in circolazione, nemmeno se si tiene conto solo di quelle a tema festivo/natalizio ma se cercate una lettura veloce ambientata durante le vacanze natalizie/invernali, allora io vi consiglio di dare una possibilità a Snow in Love, ma anche di tenere basse le aspettative!