A review by fr_eddie
Storia del mio breve corpo by Billy-Ray Belcourt

3.75

3,75 Fa male perché è la verità.

Un libro molto tosto, diverso da quello che leggo abitualmente, la storia del protagonista che deve affrontare il razzismo e l'omofobia di una società che lo odia, che odia la sua razza, ma lui non per questo si arrende.

La comprensione, soprattutto all'inizio, mi è sembrata difficile, molto filosofeggiante. Più continuavo a leggere, però, più riuscivo a capire il suo dolore. Un dolore come NDN in una società che non riesce ad accettarlo, che lo vede come un feticcio a causa della sua razza, come un problema da eliminare da parte dello stato, e un dolore come omosessuale, visto come un esperimento da uomini etero sposati, come un peso per la sanità pubblica, come solo un buco da altri suoi amanti. E lui è vittima di questo dolore, ci cade a capofitto, ingenuo e con l'idea di cambiare il mondo diventando un martire.

Ma le cose finalmente cambiano e, nonostante il libro parli del suo dolore, parla anche della sua crescita. Il libro diventa un grido di amore per tutti gli altri NDN queer là fuori, un messaggio di speranza, perché «esiste anche un’ecologia della creatività inscindibile dal nostro futuro. Anziché adottare un rapporto antagonistico nei confronti del passato, ricominciamo da capo nell’oasi di un nuovo mondo fatto a immagine e somiglianza della nostra arte radicale.»

Una lettura abbastanza complessa, abbastanza deprimente, che mi ha aperto gli occhi a realtà che ignoravo. A un certo punto non sapevo che frase salvare, perchè sembravano tutte così importanti. Sono conscia di non poter mai veramente capire il dolore di NDN e neanche quello di uomo omosessuale, ma questo libro mi ha fatto riflettere molto. Una lettura impegnativa ma da fare.

Anche se sono un grande oppositore delle scene di sesso, qui le scene esplicite avevano tutte il loro significato profondo, quale più e quale meno: mostravano la feticizzazione del corpo dell'autore, o il problema dell'AIDS, o l'anonimato dove si nascondono persone distrutte, persone che si vogliono nascondere, eterosessuali che vogliono provare "qualcosa di trasgressivo". Tutto ha il suo significato, insomma.

Lo consiglierei? Sì, è corto ma potente. Unica nota a sfavore è la filosofia di tutte le frasi: alcune non sono riuscita a capirle e mi sembra di non aver compreso almeno un quarto del libro