A review by libri_e_cappuccini
Redemptor by Jordan Ifueko

adventurous medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0

Sinceramente mi aspettavo molto di meglio da questo libro. Il primo, per me, era stato un cinque stelle facilissimo, quindi avevo davvero tante speranze per questo seguito. Invece abbiamo una protagonista che per metà del tempo vorresti prendere a sberle, personaggi secondari che diventano caricature di se stessi (Dayo che diventa un'ombra ai margini del campo visivo, Jeet che per quasi tutto il tempo non è neanche presente).  Tar, che nel primo libro avevo lodato per il suo senso di appartenenza al gruppo e per il suo chiedere aiuto nei momenti di crisi, in questo libro diventa dispotica, egoista e allontana tutti, il che mi è sembrato abbastanza OOC. Il personaggio del Coccodrillo è incommentabile, un ricco giovanotto che vuole fare tutte queste rivoluzioni, ma non ha idea di cosa stia facendo, se non il "bordello" e che alla fine muore in una scena che dovrebbe essere drammatica e struggente, ma a me è sembrato solo stupido. Per quanto riguarda il viaggio di Tar negli inferi, sinceramente, una delusione. Dura una trentina di pagine, la maggior parte inutili, deve fare due prove alquanto inutili, il tradimento della madre era chiarissimo e poi la "soluzione finale" al grande piano degli abiku è frettolosa e confusa. Il finale, forse, recupera un attimino, ma non è assolutamente sufficiente per meritare più di tre stelle. Si conclude questa mistica vicenda con un desiderio del papino fata, per qualche motivo, e, ancora una volta, Tarisai decide un cambiamento epocale per tutta la nazione a cazzi suoi, senza chiedere nulla a Dayo (tanto sarebbe come parlare con un cartonato) e senza interpellare il suo consiglio, che sta lì appunto per questo. Mi ha molto molto delusa, mi aspettavo di più da questo libro e di più da Tarisai. Sembra un finale che non ha voluto osare, che ha tentato di rimanere tiepido, ma, così facendo, diventando deludente.