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eustachio 's review for:
Characters and Viewpoint
by Orson Scott Card
Ho cercato di affrontare questo libro il più modestamente possibile, ma per buona parte ho arrancato. Dice ovvietà e ci si sofferma pure facendo molti esempi, alcuni generici scritti da lui, altri riferiti a film e libri che o ho già visto/letto, o devo ancora vedere/leggere (e in questo caso ho saltato per evitare spoiler), o così sconosciuti che neanche li ho mai sentiti nominare (e in questo caso ho letto ma non sempre sono sicuro di aver afferrato il senso).
Ad esempio, se mi dici che un personaggio simile al lettore suscita simpatia, ma che se è troppo simile annoia, e quindi la soluzione è che sia quel tanto bizzarro da attirare l'attenzione, be', si sapeva, no? Lo stesso vale per cose come la tensione sessuale o il sacrificio e altri temi simili, tutti elementi di cui anni di telefilm e film insegnano il funzionamento – anche perché si ricollegano al principio generale secondo cui una storia è riguardo un problema, quindi se i due personaggi si innamorano e il sentimento è lampante e contraccambiato e non ci sono ostacoli, o se l'eroe vuole fare l'eroe a buffo e si sacrifica senza sentire il sacrificio come tale, è naturale che il lettore/spettatore si senta deluso e non abbia più ragione di andare avanti.
Altre cose mi sono sembrate meno ovvie, come quella sul tipo di storia e su come la scelta influenzi anche la caratterizzazione dei personaggi: a pensarci rientra sempre nelle basi, ma le spiegazioni dell'autore sono state utili.
La parte sul punto di vista è la migliore e la più stringata, tanto che al confronto col resto sembra tirata via. Però dice tutto quello che c'è da dire e lo dice bene, gli esempi e le immagini sono calzanti, i consigli buoni. Non c'è un punto di vista o un tempo migliore di un altro, bisogna solo conoscere le opzioni a disposizione e scegliere cosa è più adatto alla storia che si vuole raccontare.
Ad esempio, se mi dici che un personaggio simile al lettore suscita simpatia, ma che se è troppo simile annoia, e quindi la soluzione è che sia quel tanto bizzarro da attirare l'attenzione, be', si sapeva, no? Lo stesso vale per cose come la tensione sessuale o il sacrificio e altri temi simili, tutti elementi di cui anni di telefilm e film insegnano il funzionamento – anche perché si ricollegano al principio generale secondo cui una storia è riguardo un problema, quindi se i due personaggi si innamorano e il sentimento è lampante e contraccambiato e non ci sono ostacoli, o se l'eroe vuole fare l'eroe a buffo e si sacrifica senza sentire il sacrificio come tale, è naturale che il lettore/spettatore si senta deluso e non abbia più ragione di andare avanti.
Altre cose mi sono sembrate meno ovvie, come quella sul tipo di storia e su come la scelta influenzi anche la caratterizzazione dei personaggi: a pensarci rientra sempre nelle basi, ma le spiegazioni dell'autore sono state utili.
La parte sul punto di vista è la migliore e la più stringata, tanto che al confronto col resto sembra tirata via. Però dice tutto quello che c'è da dire e lo dice bene, gli esempi e le immagini sono calzanti, i consigli buoni. Non c'è un punto di vista o un tempo migliore di un altro, bisogna solo conoscere le opzioni a disposizione e scegliere cosa è più adatto alla storia che si vuole raccontare.