A review by shieymn
The Girl Who Was Plugged In/Screwtop by Vonda N. McIntyre, James Tiptree Jr.

4.0

Novella vincitrice del premio Hugo nel 1974, La ragazza connessa parla di un’entità organica, Delphi, il cui cervello è contenuto all’esterno del corpo; per la precisione, dentro al corpo mostruoso della giovane P. Burke. Delphi è come un Golem, è un corpo coltivato da una multinazionale, che si considera proprietaria di Delphi. Quando è Delphi, P. Burke non sa di non esserlo davvero; e, in effetti, lo è.

La vicenda affronta varie questioni legate all’identità, alla coscienza e alla percezione, ma parla soprattutto di capitalismo e società dei consumi, e di ciò che essi fanno ai nostri corpi. Questo è il lato più lungimirante del testo, che vede Delphi utilizzata come sponsor pubblicitario in quello che sembra l’antesignano dell’odierno reality show.

Il punto di vista è radicale, e anche femminista; suona un po’ ridicolo pensare che all’epoca molti credessero che James Tiptree (nome d’arte di Alice Sheldon) fosse davvero un uomo, arrivando a scandalizzarsi quando qualcuno sosteneva il contrario.

Lo stile è quello più funambolico di certa sci-fi anni ’70, con la scelta di un indicativo presente e di una seconda persona singolare, un tu narrante che – a me personalmente – spesso suona fastidioso, e col passare del tempo ha accumulato quella patina da antichità post-moderna (con tutto il bene che le si può volere). È però uno stile rocambolesco, scoppiettante, che racconta la storia spezzando le distanze tra lettore e racconto.

Non sono riuscita a reperire il racconto di Vonda McIntyre, per cui la mia recensione è solo per Tiptree.