A review by ilariam
La babysitter perfetta by Sheryl Browne

2.0

Ammetto di aver sviluppato un certo gusto per i thriller "trash", quei thriller "usa e getta", "da ombrellone", da leggere spegnendo il cervello, e con cui passare qualche oretta pur sapendo benissimo come andrà a finire, sperando che l'autrice (e si, perché quasi sempre sempre si tratta di donne) abbia saputo metterci qualcosa di interessante, un guizzo, anche piccolo, giusto per differenziarsi dalla miriade di libri che partono sempre dallo stesso presupposto e hanno uno sviluppo molto simile.

Nel caso de La baby-sitter perfetta, purtroppo, non solo manca qualsivoglia tipo di originalità, ma si assiste ad una carrellata dei più beceri luoghi comuni da visione estremamente ristretta della figura femminile, che non possono non far inorridire qualsiasi femminista, anche la più timida.

Prendendo tra le mani un libro come questo si sa che si avrà a che fare con un genere estremamente stereotipato e che sicuramente non si avrà chissà che analisi psicologica o profondi messaggi, però a tutto c'è un limite e almeno un minimo di dignità è d'uopo aspettarselo.

 SPOILER ALERT

Si parte dalla solita situazione "lei contro lei" e l'oggetto del contendere è il lui di turno; fin qui, si può anche chiudere un occhio, proprio perché si è ben consapevoli del prodotto con cui si ha a che fare, ma sin dall'inizio non possono non cadere le braccia.

La nostra "lei", Melissa, è un'aspirante artista (una scultrice per la precisione), sposata con un poliziotto, Mark Cain. I due hanno affrontato un momento difficile quando il loro primo figlio, Jacob, nato prematuro, è morto; Melissa è caduta in depressione, e il buon Mark ha dovuto tenere per sé quel profondissimo dolore per "essere la roccia" su cui lei poteva sempre contare (la figura retorica della roccia su cui fare affidamento viene ripetuta fino alla nausea). 

L'"altra" è Grace, una psicopatica/sociopatica (tanto è lo stesso) con cui facciamo immediatamente conoscenza ad inizio libro, quando, a 12 anni, fa fuori l'intera famiglia (madre, patrigno e sorellina di 4 anni), appiccando un incendio che devasta la loro abitazione. Indovinate chi indaga sul caso? Mark, ovviamente, così bravo nel suo lavoro da non capire che si tratta di una messa in scena ordita da una dodicenne. All'epoca Jacob era morto da poco, ma proprio mentre Mark è ancora sulla scena del crimine, arriva la telefonata di Melissa che gli annuncia di essere incinta. 

Salto in avanti di circa otto anni: Mark e Melissa hanno due figlie, Poppy di 7 anni e Evie di 6 settimane. La casa di una vicina, trasferitasi nel quartiere da poco, è distrutta da un incendio (guarda un po'), e Mark (l'eroe) salva un gatto. La vicina rimasta senza una casa è una sexy ventenne di nome Jade: quanti secondi impiega un lettore medio (neanche troppo brillante) per capire che Jade non è altri che Grace? Pochi, davvero troppo pochi. Dato che, mentre il nostro salva il gatto, Jade dimostra di saperci fare con le bambine, intrattenendo Poppy con Melissa impegnata a tenere in braccio Evie, perché non offrire alla ragazza di trasferirsi da loro e fare la babysitter? Il controllare le referenze è qualcosa che verrà sempre rimandato, tanto basta la parola di una sconosciuta che afferma di aver fatto un corso di puericultura, no? In poche parole, bastano una ventina di pagine per capire quale sia il quoziente intellettivo dell'intera famiglia Cain. 

Il piano di Jade/Grace è estremamente semplice: una volta in casa Cain, continuerà a drogare Melissa con psicofarmaci (quelli che ha ancora nell'armadietto delle medicine dalla depressione di otto anni prima vanno più che bene - alla faccia della data di scadenza) fino a quando la donna non darà di matto; allora Mark la rinchiuderà in un manicomio e loro due potranno vivere felici e contenti, e lei darà alla luce i suoi pargoli; terranno Evie, che sin da subito dimostrerà di trovarla una più che valida sostituta per la madre naturale (a quanto pare, basta smettere di allattare una neonata con il latte materno - opportunamente tirato e conservato in freezer - e sostituirlo con del latte artificiale, perché la piccola non senta più nessun legame con chi l'ha partorita e straveda invece per chi le dà il biberon), ma di Poppy (che non le sta troppo simpatica) in qualche modo si libererà. C'è un altro piccolissimo problema, ossia la ragazzina di 4 anni che ha rapito per un capriccio del momento, e che ha affidato ad un ragazzo con un chiaro deficit intellettivo (a cui riesce a far fare qualunque cosa in cambio di favori sessuali), però anche per lei troverà una soluzione. Sul caso indaga sempre Mark, quindi capite quanto siano basse le probabilità che venga risolto.

Ovviamente tutto va come previsto da Jade, e così sia Mark sia Melissa si convincono che la donna sia in qualche modo ricaduta nel baratro della depressione tanto da rivolgersi al loro medico per una cura farmacologica (nuova scorta di antidepressivi da cui attingere a piene mani!!). Jade continua indisturbata a drogare Mel, mettendo farmaci nella minestra, nel tè o in qualunque altra cosa (probabilmente li vaporizza anche nell'aria), a cui vanno aggiunte le pillole da prescrizione medica: possibile che nessuno si accorga che le confezioni di farmaci finiscono un po' troppo velocemente? I Cain sono perennemente in farmacia! Giusto per andare sul sicuro, Jade nasconde in casa svariate bottiglie di vodka, in modo da far credere che Mel non sia solo depressa, ma anche un'alcolizzata. Nel frattempo convince Melissa che Mark la sta tradendo con una collega di lavoro. E meno male che i Cain erano convintissimi che il loro amore e il loro matrimonio avrebbe resistito a tutto!! Insomma, la storia del Titanic... L'iceberg Jade compete solo un errore, ossia l'essere troppo sicura di sé e ci prova spudoratamente con Mark quando il pollo non è ancora cotto a puntino, ottenendo come risultato l'essere licenziata in tronco (anche se il nostro integerrimo eroe non rivela alla moglie il motivo del licenziamento). Jade, infuriata, decide di lasciar stare il bel Mark, non all'altezza delle sue aspettative, ma ovviamente deve fargliela pagare, e così riesce a farlo sospettare di pedofilia e violenza sessuale (sia Melissa sia i colleghi di lavoro, che conoscono Mark da anni, si bevono la storia senza battere ciglio). Fortunatamente (o, piuttosto, sfortunatamente, dato che arrivata a questo punto della lettura ero più che felice di immaginare Mark dietro le sbarre, a causa dell'eccessiva stupidità) almeno un poliziotto, anzi un essere umano, in grado di fare due più due c'è, e Lisa, la collega di Mark, che non è mai stata convinta dalla storia della babysitter perfetta, arriva in casa Cain proprio quando Jade sta per liberarsi definitivamente di Melissa dopo aver rapito Evie (per Poppy sta ancora decidendo cosa fare).  Lisa dà l'allarme, però, essendo un personaggio di questo libro, viene colta alle spalle da Jade che la mette fuori gioco. Dato che il vecchio sistema ha sempre funzionato, perché non ricorrere ad un altro bell'incendio? Purtroppo, i "buoni" arrivano giusto in tempo, e Mark salva Melissa, Poppy e Lisa, mentre Jade, che è disposta a suicidarsi piuttosto che rivelare dove ha nascosto Evie, è ridotta ad un vegetale a causa dei fumi inalati. Ed Evie e l'altra bambina rapita? La polizia finalmente ne farà una giusta e le ritroverà? No, e la cosa non sorprende visto il personale a disposizione; il complice di Jade, alla fine, ha più sale in zucca di tutti Cain messi insieme, e decide di lasciare le piccole di fronte all'entrata dell'ospedale. E vissero tutti felici e contenti. P.S. perché Melissa e Mark capissero cosa è davvero successo nelle ultime settimane, è stato necessario che Jade stessa si cimentasse in un dettagliato spiegone, prima della definitiva uscita di scena.

Normalmente non mi dilungo nel racconto della trama di un libro, ma questo "gioiello" merita di essere sviscerato per benino; il punto, però, è che non è la storia, nonostante le tante perplessità, i buchi di trama e una richiesta di sospensione del giudizio davvero eccessiva, il vero problema del libro, quanto la caratterizzazione dei personaggi.

I Cain ci vengono presentati come la coppia perfetta che ha resistito alla perdita di un figlio e alla depressione dei lei; bellissimi, innamoratissimi, dall'intensa vita sessuale.

Melissa ha i suoi riccioli ramati e degli intensi occhi verdi, nonché un fisico da mozzafiato nonostante abbia partorito da sei settimane (eppure, poverina, non è ancora magra come prima delle gravidanze); è una wonder mum che finora è sempre riuscita a tenere in piedi tutto da sola, matrimonio, una bellissima casa da ristrutturare, una figlia meravigliosa e il suo lavoro d'artista; ora, però, con l'arrivo di Evie, è forse il momento di farsi dare una mano.

Mark è un poliziotto che prende a cuore ogni caso su cui indaga (meglio sorvolare sui risultati, però...), un padre eccezionale, un figo da paura e un amante straordinario; inoltre (ed è qui che la stucchevolezza raggiunge dei livelli che sono una vera e propria offesa per l'intelligenza del lettore) è così sensibile e comprensivo nei confronti della moglie che non importa cosa lei faccia, è sempre a struggersi perché su di lei cade il peso di dover gestire casa e famiglia, oppure si incolpa per qualunque cosa, anche se è Melissa ad essere fuori di testa.

Ironia a parte, ci troviamo di fronte al ritratto una figura femminile, Melissa, che, nonostante una sbandierata "trasandatezza" (indossare leggings e vecchie camicie di Mark - che fanno tanto sexy - ma che dovrebbero farla apparire al lettore come una ragazza acqua e sapone, contrapposta alla maliziosa Jade e alle sue mise striminzite), dà molta importanza all'aspetto fisico (quando la sua vita sta andando a pezzi, la prima cosa a cui pensa per riappropriarsi della propria esistenza è curare di più il proprio aspetto), la cui massima dimostrazione di indipendenza è il guidare un'automobile (quando Mark, preoccupato per l'instabilità mentale di Melissa, pensa di non farle più guidare una macchina per la sua sicurezza e quella delle figlie, ha un immediato ripensamento perché no, non può privarla della sua indipendenza di cui va tanto fiera!), che di fronte ad un (presunto) tradimento si mette in ghingheri per dimostrare di poter ancora far colpo. Con Jade non andiamo meglio, dato che la sua massima aspirazione è essere colei che "partorirà i suoi figli" (come se i pargoli fossero solo di lui e il ruolo di madre fosse quello di una semplice incubatrice), oltre a tutte le meschinità di cui è capace. Si cerca di dare una qualche giustificazione al suo comportamento chiamando in causa le violenze sessuali subite da bambina ad opera del patrigno, ma la cosa è buttata lì tanto per.

Il peggio del peggio si raggiunge con Mark, una figura maschile che, di contro, viene costantemente messa su un piedistallo, per la sua integrità, il suo amore sincero, il suo accollarsi la responsabilità per ogni cosa, e, soprattutto, il suo essere accusato ingiustamente di violenze sessuali, perché, si sa, sono storie che le donne inventano continuamente per vendicarsi quando vengono respinte.

Ecco così che un libro brutto diventa addirittura pericoloso.

In alcune recensioni in rete si legge che è un romanzo "ben scritto" (in realtà, il livello è piuttosto basso e  il registro linguistico usato ricorre spesso e volentieri ad espressioni scurrili); l'ultima volta che qualcuno mi ha consigliato un libro dicendo che era "ben scritto" si trattava di "50 sfumature"; fate un po' voi....