A review by sunflower_martha
L'uomo dello specchio by Lars Kepler, Lars Kepler

2.0

2 e mezzo.
Seconda lettura dell'anno (sono già indietro sulla tabella di marcia, uffa) divorata in un giorno esatto.
Il libro é molto scorrevole e tiene incollati alle pagine con una vicenda complessa e stratificata in pieno stile dei coniugi Ahndoril.
L'ho presa come una lettura d'intrattenimento, senza troppe pretese, perché vedo che ormai il personaggio di Joona Linna inizia a scricchiolare, insieme al corollario di co-protagonisti e comparse occasionali. Vorrei che lasciassero riposare il povero commissario che tante ne ha passate e vinte, eppure il finale aperto mi lascia intendere che non è ancora giunto il momento per Joona di riporre la sua colt combat.
Nel corso della lettura ho capito più facilmente di altre volte chi fosse il colpevole, il pattern dei casi diventa riconoscibile, dopo molti libri.
Mi ha strappato un sospiro l'ennesimo ricaccione di Erik Maria Bark, ma lasciamo in pace pure lui, a scrivere i suoi libri.
Inoltre, ho trovato spesso fuori luogo l'eccessiva attenzione destinata a dettagli riguardanti le ragazze rapite o le donne in generale, come quando si soffermano a descrivere il modo in cui una delle ragazze si fosse fermata a fare pipì nel bosco prima di essere rapita, scendendo in particolari su come ha allargato le gambe per non essere colpita dalla pipì, li trovo dei particolari abbastanza sgradevoli ed eccessivi, non perché non realistici, per l'amor di Dio, ma semplicemente irrilevanti, voyeuristici.
Per quanto abbia apprezzato il chiaro sottolineare la problematica della violenza sulle donne, dei rapimenti di cui spesso la polizia e i media non si interessano abbastanza o non per un tempo sufficiente, ho trovato poi incongruente appunto questa attenzione ai dettagli come quello sopracitato o l'episodio del poliziotto che assume droga mentre è sotto copertura e si serve di una prostituta a caso e poi la cosa muore lì.
Interessante anche la dinamica madre-figlio ed il sistema di funzionamento all'allevamento dove le ragazze erano tenute. Ben rappresentato anche il delirio paranoide di cui Martin è vittima.
In conclusione, il libro è sicuramente avvincente, intrattiene, ma inizio a percepire note stonate e considerando come avevo accolto come una ventata di novità (e ben riuscita) il romanzo "il porto delle anime", scollegato da questa saga, direi che forse è ora per Lars Kepler di cambiare soggetto, per quanto sia affezionata a Joona Linna, dopo anni al suo fianco tra le pagine.