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A review by laefe
L'uomo che ride by Victor Hugo
4.0
L'uomo che ride, il dolce e caro Gwynplain non è altri che un gobbo cresciuto da un Ursus e non da un Frollo. Anche qui la vera deformità sta nell'anima (e in chi ride), e solo per il tema trattato queste pagine di Hugo si meriterebbero le 5 stelle, se non fosse che l'eterno "sorriso" di Gwynplain mi sia sembrato tanto più un espediente di critica nei confronti di una certa classe, rispetto ad un giusto desiderio di raccontare una bella storia (che bella comunque è). Critica e narrativa possono convivere benissimo insieme (si veda I Miserabili), ma la storia, una volta esaurita la critica, prende una rincorsa verso la parola "fine", e non si ferma più a guardare in faccia nessuno. Troppe pagine dedicate a chi ride, troppo poche quelle dedicate all'uomo che vorrebbe non farlo.
Ma in ogni caso la parola di Hugo è poesia: tra i suoi versi si ritrova sempre l'animo umano, e non c'è niente di più rigenerante.
Ma in ogni caso la parola di Hugo è poesia: tra i suoi versi si ritrova sempre l'animo umano, e non c'è niente di più rigenerante.