A review by lilirose
Il Cavaliere Inesistente by Italo Calvino

adventurous funny reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.5

 Terzo ed ultimo romanzo della trilogia de I nostri antenati: stavolta ci spostiamo ancora più indietro nel tempo, in quel medioevo epico e favoleggiante dei Paladini di Carlo Magno.
Anche qui come nei precedenti si parte da un assunto paradossale per parlare di temi esistenziali, in questo caso letteralmente visto che al centro del romanzo c'è proprio la questione dell'essere: Agilulfo, che vive senza corpo e solo per forza di volontà, è più o meno reale del suo opposto Gurdulù, corporeo e materiale ma totalmente privo della consapevolezza di sè? Il libro com'è nello stile di Calvino non fornisce una risposta univoca ma invita alla riflessione, fornendo spunti critici tramite allegorie e satire. Il vero messaggio dell'opera è racchiuso nelle parole di uno dei personaggi minori: "anche ad essere s'impara"; la coscienza di se non è quindi un dato precostituito o un'astrazione intellettuale ma un processo sempre in divenire, intimamente connesso con l'esperienza dei sensi.
Al di là delle profondità intellettuali che raggiunge anche dal punto di vista letterario è un romanzo di gran valore, con una prosa meravigliosa (d'altronde è Calvino) e un'ironia anche più marcata che nei romanzi precedenti. A livello puramente soggettivo ho preferito quella fiaba malinconica che è Il Visconte dimezzato, ma Agilulfo, Torrismondo e gli altri rimarranno con me a lungo.