A review by cealceo
Il sentiero dei nidi di ragno by Italo Calvino

3.0

Non è un mistero il fatto che Calvino sia uno dei miei autori preferiti. Ci sono stati alcuni suoi scritti che mi sono piaciuto da morire mentre altri decisamente meno. Ho amato molti dei suoi libri più fiabeschi, più fantastici e quelli che rimanevano più ancorati alla realtà.
Il sentiero dei nidi di ragno è il suo primo libro e parla di Resistenza. Non la Resistenza di Fenoglio, ma la Resistenza di Calvino, uno qualunque che è rimasto imbrigliato nell'esperienza partigiana e doveva trovare un modo per testimoniarla e per uscirne.
Nella prefazione Calvino spiega molto bene il perché ha scritto questo libro è in questo modo, per cui non mi dilungherò. Posso dire però che questo Calvino meno trasognato l'ho apprezzato molto e ha dato bene l'idea della Resistenza come lui l'ha vissuta. A tratti, la narrazione mi ricordava le canzoni di De Andrè (in particolare l'album Anime Salve) per il modo di "trasformare i fatti in parole" (Pavese), per il modo di narrare come se stesse dipingendo piano piano per poi mostrarti l'opera finale.
Il sentiero dei nidi di ragno è un'opera delicata, trasognata a tratti, disincatata a momenti ma che ti regala uno squarcio della vita partigiana. Non dà una visione completa e totale, perché non è questo che vuole, ma solo uno scorcio che sia riflesso della sua esperienza e del suo sentirsi in mezzo a quell'esperienza.

Quest'opera l'ho apprezzata molto però continuo a preferire Il visconte dimezzato e Se una notte di inverno un viaggiatore Dove, a mio parere, troviamo il miglior Calvino.