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A review by pino_sabatelli
Altre voci altre stanze by Truman Capote
2.0
Due stelle e mezza.
In quest’opera, un Capote poco più che ventenne sembra voler programmaticamente stupire la platea di lettori dimostrando la sua capacità tecnica di raccontare la storia di Joel Harrison Knox utilizzando registri i più disparati: dal grottesco, all’onirico, al picaresco, al simbolista. Mentre è impegnato in questo gioco di prestigio, però, perde di vista l’efficacia narrativa indulgendo più del dovuto in brani nebulosi e visionari, quasi allucinati, in cui i confini fra realtà e sogno sono spesso indefiniti, ai limiti dell’intelligibilità. Il mondo narrato da Capote è popolato da personaggi strampalati e bislacchi, invaso da una natura lussureggiante eppure malata, marcia, putrescente (mi verrebbe da associarla ai fiori appassiti in un cimitero). Insomma, come se Tim Burton avesse tratto un film da Le avventure di Huckleberry Finn.
La recensione completa su http://www.ifioridelpeggio.com/american-pastcards/
In quest’opera, un Capote poco più che ventenne sembra voler programmaticamente stupire la platea di lettori dimostrando la sua capacità tecnica di raccontare la storia di Joel Harrison Knox utilizzando registri i più disparati: dal grottesco, all’onirico, al picaresco, al simbolista. Mentre è impegnato in questo gioco di prestigio, però, perde di vista l’efficacia narrativa indulgendo più del dovuto in brani nebulosi e visionari, quasi allucinati, in cui i confini fra realtà e sogno sono spesso indefiniti, ai limiti dell’intelligibilità. Il mondo narrato da Capote è popolato da personaggi strampalati e bislacchi, invaso da una natura lussureggiante eppure malata, marcia, putrescente (mi verrebbe da associarla ai fiori appassiti in un cimitero). Insomma, come se Tim Burton avesse tratto un film da Le avventure di Huckleberry Finn.
La recensione completa su http://www.ifioridelpeggio.com/american-pastcards/