A review by elena_1902
L'arte della gioia by Goliarda Sapienza

2.0

Da amante dei romanzi di formazione speravo di amare questa storia e protagonista nella lunga crescita, ma al contempo avevo abbassato le aspettative per la lunghezza del libro, e infatti-


La sensazione generale che ho avuto durante tutto il libro è stata spaesamento e pesantezza per i frequenti cambi di luoghi e, soprattutto, la ripetitività dei dialoghi e quindi anche dei posti stessi in cui Modesta si trovava. Il concetto e fil rouge di tutta la sua vita è questo grande movimento tra person, idee, contesti dai più chiusi ai più aperti ai più nuovamente difficili per il periodo storico, ma non ho trovato nessuna particolare nelle specifiche relazioni, soprattutto con i personaggi maschili che mi sembravano interscambiabili.



Un commento positivo però è che le stesse relazioni sono parte importante dello sviluppo di Modesta, e ho apprezzato la sua anticonvenzionalità in quanto bisessuale e, quindi, che ha avuto anche rapporti con ragazze e donne, le quali sono state utili per farle scoprire il suo corpo.
La dimensione della corporeità in generale è ben fatta e anticonformista per l’epoca: Modesta impara la masturbazione, argomento da sempre tabù, si approccia al corpo femminile con naturalezza perché è sia suo sia di un qualcun altro che trova curioso, con la stessa curiosità con cui si approccia ad altre esperienze e ciò dà quindi validità alla scoperta di qualcosa di “interno” oltre che esterno; parla apertamente di sesso e come lei lo intende legato all’amore ma senza la sacralità che spesso -su retaggio cristiano e pudico- gli si attribuisce (si confronta anche in modo completamente opposto alla visione di uno dei suoi amanti, mostrando per una volta una donna più sicura e consapevole del previsto). È tutto molto naturale in giovane età, sfacciato e con un bisogno di esprimersi e sperimentare