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A review by _alessandro_baroni_
La moglie di Villon by Osamu Dazai

dark sad fast-paced

3.5

 
Nell’errore il rimedio, nel rimedio la felicità

La Moglie di Villon, racconto breve, circa 67 pagine, di Osamu Dazai, scritto nel 1947. Questa storia è un classico di Dazai, personaggi tormentati e profondi che ci mostrano le loro debolezze, vizi e complessità.

I protagonisti sono Sachi e suo marito Jōji Ōtani. I due coniugi vivono un matrimonio infelice, causa dell’infelicità è il comportamento di Jōji, autore squattrinato, infedele e alcolista passa la maggior parte delle notti fuori casa, l’uomo passa da un bar all’altro in compagnia di varie donne, nel mentre Sachi deve occuparsi del figlio malato e della casa fatiscente in cui vive. Le cose cambiano quando, una notte, il marito rientrato ubriaco come sua consuetudine viene raggiunto dai gestori di un bar in cui è solito bere, i due accusano l’uomo di furto e minacciando di denunciarlo, la vita di Sachi cambierà. Dopo questo evento, in una maniera del tutto inaspettata, Sachi inizierà a compiere dei passi che la porteranno a emanciparsi e a ritrovare la felicità perduta. Quelle mura fatiscenti che ben rappresentano la metafora del suo matrimonio con Jōji, inizieranno finalmente a crollare. La donna seppur infelice mostra verso il marito una devozione incrollabile che la porterà a farsi carico degli errori di quell’uomo scapestrato. Rimediando a quegli errori, inaspettatamente ritroverà la felicità e tornerà a vivere.

Il racconto è breve e molto scorrevole, ma Dazai non lascia spazio alla superficialità e anche in questo caso costruisce personaggi profondi e tormentati, affronta la tematica dei rapporti familiari e dell’amore, come sempre nel suo modo poco convenzionale, come poco convenzionali sono i personaggi a cui dà vita.