A review by frahorus
Antologia di Spoon River by Cesare Pavese, Guido Davico Bonino, Edgar Lee Masters

5.0

Di fronte a un capolavoro poetico come questo non ci si può che inchinare. Geniale nella sua "polifonia", "L’antologia di Spoon River" è il sunto di molte vite, tutte accomunate da un luogo: Spoon River. Masters compila il suo capolavoro come una raccolta di epitaffi autobiografici dei vari personaggi che, nelle poche ultime righe racchiuse sulle loro lapidi, riassumono il senso di un’esistenza. Gli epitaffi recitati dai defunti dell’Illinois non fanno altro che offrire con estrema lucidità un perfetto ritratto sociale e umano, una galleria di vizi e turbamenti soffocati dalle leggi dell’apparenza. Il poeta dell’universalità mette a nudo, in un primo novecento fortemente puritano, una galleria di intimità segrete e imbarazzanti, un susseguirsi di rivelazioni scisse l’una dall’altra ma unite dal senso di fallimento senza spazio né tempo che contraddistingue ogni individuo. Tra il banchiere corrotto, le prostitute, il giornalista ladro, i mariti cornuti, le mogli vogliose, i poeti frustrati , gli assassini e i bambini mai nati, il filo conduttore è proprio lo squallore del fallimento, frutto di ambizioni deluse; ne consegue come i soli a salvarsi da questo inevitabile destino sono proprio gli umili, coloro che vivono nella semplicità, senza grosse pretese.
"L’antologia di Spoon River" è un’opera difficile da catalogare e sicuramente apprezzabile su più livelli: se da un lato invita al pensiero sulla caducità e l’insignificanza della vita umana, dall’altro lo svelare esplicitamente i misteri racchiusi nell’animo di quelli che altro non sono che stereotipi umani della società occidentale possiede quel sapore di frivolo voyerismo che sta alla base delle odierne serie televisive.
Per i 244 personaggi descritti Lee Masters trae inspirazione dai villaggi di Petersbourg (specie dal punto di vista contenutistico) e Lewinston (per i paesaggi), mentre la scintilla che lo spinge a comporre questa pungente commedia umana pare sia stato un incontro-pettegolezzo, nel maggio 1914, con la madre che gli svelò alcuni altarini legati a diversi compaesani.
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