A review by ourowncreation
Il libro delle illusioni by Paul Auster

dark emotional mysterious tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.25

C’è sicuramente qualcosa di sinistro e di vagamente macabro nel leggere un romanzo che parla di un grande artista al capezzale nei giorni immediatamente successivi alla morte del suo autore. Una sensazione lugubre e grigia non potrà d’ora in poi non scuotere il lettore che si approccia al testo. 
Il libro delle illusioni è un romanzo che parla dell’arte del racconto e di come le storie possano essere un atto salvifico, che ”riporta indietro dal mondo dei morti” (il caso del protagonista e il suo libro su Hector Mann, ma anche il caso di Alma e il racconto di Hawthorne), un atto di tortura e penitenza, di espiazione di peccati passati (i film di Hector Mann, condannati a non essere mai visti da nessunə), un atto che genera distruzione, che merita punizione e attira il male (la spirale finale che coinvolge Freida e Alma, portando alla morte di entrambe), un atto illustrativo, che si rifrange continuamente con il presente, permettendo letture e interpretazioni differenti dello stesso (il caso dell’ultimo, misterioso film di Mann, che sembra non solo richiamare il suo tragico passato, ma anche l’imminente futuro di Alma e del protagonista). A prescindere dalle diverse sfaccettature però l’arte del racconto rimane sempre qualcosa di fondamentale e imprescindibile, una pulsione continua che non può essere bloccata, che deve essere assecondata e non può assolutamente essere fermata. 
Proprio per questo, il romanzo è costruito su continui racconti, principalmente incentrati sulla figura quasi fantasmatica di Hector Mann, animata e costruita quasi per intero attraverso le più disparate narrazioni, che permettono di costruire un mosaico complesso e sfaccettato. Ed è proprio la macrocornice narrativa attorno alla quale si innesta il vero cuore del romanzo a conferire tuttavia un senso ultimo proprio a questa riflessione sul narrare.