A review by chiara_calime
The MANIAC by Benjamín Labatut

5.0

Si è portati a pensare, nelle prima parte di questo nuovo lonro do Labatut, che il titolo sia riferito al suo protagonista, il geniale Von Neumann, matematico dalla mente allo stesso tempo logica e irrazionale, che seguiamo sempre attraverso i punti di vista di chi lo conosceva, lo amava o odiava, di chi ha lavorato con lui alle idee che hanno portato, anni dopo, all'intelligenza artificiale. E invece, con un ribaltamento di prospettiva degno di un giallista, Labatut ci mostra che MANIAC è in realtà il calcolatore costruito da Von Neumann, vero antenato dei computer moderni.

C'è qualcosa di quasi soprannaturale nel modo in cui Labatut scrive, nel modo in cui riesce a risucchiarti in un vortice di incanto fatto di parole e immagini, nel modo in cui parla di scienza dicendoti la verità attraverso la finzione. La macchina, l'uomo, Dio, ogni cosa si amalgama in una narrazione che è pura magia, il tema portante che diventa molto più che ossatura del libro, diventa sensazione viscerale.

Meno perfetto e compiuto del suo precedente capolavoro "Quando abbiamo smesso di capire il mondo", forse però più maturo nella riflessione che l'autore porta avanti e nei suoi intenti. Rimane la maestria con cui questo scrittore strega il lettore.